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06 Gennaio 2024 - 09:33
Da Antonio Rivieccio nuovi particolari sul tentato omicidio. Potrebbero riaprirsi le indagini per identificare tutti i partecipanti, a partire dal mandante
NAPOLI. «Noi Minichini con i Rinaldi volevamo uccidere Gennaro Catapano perché temevamo che attraverso di lui i Mazzarella si sarebbero ripreso la zona del Mercato. Ma c’era anche un altro motivo: avevamo saputo che Catapano aveva partecipato all’omicidio di Salvatore Ostetrico, suocero di Raffaele Oliviero “’o pop”, braccio destro di Ciro “Maué». A riferire dell’agguato del 31 marzo 2016 a Gennaro Catapano, contribuendo forse a riaprire le indagini per identificare tutti i partecipanti a cominciare dal mandante, è stato il pentito Antonio Rivieccio detto “Cocò”: un ex affiliato ai Sibillo che frequentava il ras di Ponticelli Michele Minichini, legato al boss Ciro Rinaldi “Mauè”.
Il collaboratore di giustizia ha descritto ai pm antimafia lo scenario in cui maturò il tentato omicidio, per il quale nel 2021 la polizia arrestò Aniello Ottico (da ritenere innocente fino all’eventuale condanna definitiva). Ma gli stessi inquirenti cercano gli altri responsabili della sparatoria in vico Soprammuro. «Sapemmo ha messo a verbale Antonio Rivieccio che Catapano era passato al gruppo di Salvatore Maggio, ma avevamo anche saputo che si era avvicinato di nuovo ai Mazzarella e in particolare a Salvatore Barile detto “Totoriello”.
Ed è per questo, per evitare che i Mazzarella si prendessero di nuovo Napoli attraverso il controllo del Mercato e della Maddalena. Ma anche perché secondo noi Catapano aveva partecipato all’omicidio di Ostetrico che con Ciro Rinaldi decidemmo di ucciderlo». Ovviamente, come sempre in casi del genere, va sottolineato che le persone citate devono essere ritenute estranee ai fatti narrati fino a prova contraria. Antonio Rivieccio ha aggiunto altri particolari nel corso dell’interrogatorio.
«Solo dopo l’agguato a Gennaro Catapano noi SibilloMinichini abbiamo cominciato a controllare piazza Mercato. Stiamo parlando del periodo di poco precedente all’arresto di Ciro Contini, avvenuto prima dell’omicidio di Cepparulo. Ci siamo presi la zona Mercato per conto di Ciro Rinaldi: io come Sibillo e Michele Minichini come Rinaldi». Catapano fu ferito con due colpi alla schiena e ricoverato in gravi condizioni all'ospedale Loreto Mare, dove poi si riprese e fu dimesso.
L'agguato avvenne tra la folla, in un'area occupata da un mercato affollato, precisamente in vico Soprammuro. A sparare, secondo la prima ricostruzione della polizia mai messa in discussione successivamente, furono due uomini giunti in zona in sella a uno scooter. Uno di essi fece fuoco contro il bersaglio designato esplodendo tre colpi di pistola: due centrarono la vittima alla schiena, il terzo al viso. Il ferito fu soccorso da un motociclista di passaggio e trasportato all' ospedale Loreto Mare, dove i medici lo sottoposero a un lungo e difficile intervento chirurgico. Già allora Gennaro Catapano aveva diversi precedenti a carico ed era stato sottoposto in passato alla misura della sorveglianza speciale nonché alla libertà vigilata. Per gli inquirenti era vicino ai Mazzarella.
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