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Bollette gas, rischio rincari

Bollette gas, rischio rincari

L’aliquota Iva torna al 22% e si mangerà i risparmi della riduzione delle tariffe

Neanche il tempo di festeggiare la discesa delle tariffe del gas a dicembre, che ecco profilarsi all’orizzonte un nuovo rischio per i consumatori: dal 1° gennaio di quest’anno per il gas metano l’aliquota Iva è tornata ad essere ordinaria (al 22%) e non più agevolata al 5%. L’aliquota ridotta, prevista dal 2022, no è stata prorogata ed è scaduta alla fine dell’anno appena trascorso.

IL RISCHIO PER I CONSUMATORI. Per la precisione, a partire da gennaio l’Iva passa dal 5% al 10% per i primi 480 metri cubi di consumo e al 22% per i consumi eccedenti: va considerato che il consumo medio annuo è pari a 1.400 metri cubi. Il rischio, adesso, è che l’abbassamento del prezzo della materia prima del 6,7% registrato sull’indice di riferimento per i contratti del Servizio di tutela, appena reso noto da Arera (l’Agenzia che fissa le tariffe) per i consumi di dicembre 2023, venga vanificato dall’aumento dell’Iva in bolletta a partire da gennaio di quest’anno. Per non dire che in diversi casi si rischia un saldo negativo. Insomma, da un lato abbiamo la riduzione delle tariffe determinata interamente dalla diminuzione della spesa per la materia gas naturale, dall’altro la mazzata dell’aumento dell’Iva.

I COSTI AUMENTERANNO FINO A 250 EURO IN PIÙ. L’Osservatorio di Federconsumatori calcola che per l’abolizione delle agevolazioni finora previste per Iva e oneri di sistema, ogni nucleo familiare, subirà un aggravio di circa 250 euro in più annui sulla bolletta del gas. Prendendo ad esempio una bolletta del valore complessivo di 200 euro, con l’Iva al 5% il costo da aggiungere è pari a 10 euro portando la bolletta a 210 euro. Passando all’aliquota ordinaria, invece, il costo totale della bolletta salirà a 220 euro se riferita ai primi 480 metri cubi di gas consumati nell’anno (aliquota al 10%) e a 244 euro per le bollette riferite ai metri cubi consumati oltre i primi 480 l’anno.

I CONDOMINI CON RISCALDAMENTO CENTRALIZZATO. Federconsumatori sottolinea che «i più penalizzati saranno gli utenti vulnerabili del gas che risiedono in condomini con impianti di riscaldamento centralizzati». Tutti i condomini, infatti, subiranno una revisione dei preventivi di spesa realizzati con l’aliquota al 5% per quel che riguarda il riscaldamento centralizzato e la produzione di acqua calda. Su chi aveva contato su un rinnovo della misura, infatti, sarà previsto un aggravio della spesa. L’ultima stima effettuata dal Governo per quanto riguardava il costo complessivo (per ottobre-novembre-dicembre 2023) precisava che la riduzione dell’aliquota Iva sul gas aveva portato a risparmi valutati in 670,08 milioni in tre mesi, 628,62 milioni per tutta l’Iva al 5% per gli usi civili e industriali.

IL PASSAGGIO AL MERCATO LIBERO. «Per non parlare sottolinea ancora Federconsumatori degli incrementi dovuti al passaggio sul mercato libero che determineranno, secondo i nostri studi, aggravi delle bollette del +11% per le offerte sul mercato del gas a prezzo variabile e +49% per quelle a prezzo fisso».

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