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Spaccio di coca ai Tribunali, il ras delle dosi torna dentro

Spaccio di coca ai Tribunali, il ras delle dosi torna dentro

Ciro Iafulli fermato dopo aver fatto una consegna a un cliente

NAPOLI. Esattamente un anno fa era tornato a piede libero dopo aver incassato un’inattesa assoluzione. Ciro Iafulli, 42enne di via Carbonara, esponente di punta dell’omonimo gruppo criminale attivo a Porta Capuana, sembra però non aver maturato in questi mesi alcuna intenzione di rimettere la testa a posto. Per lui, infatti, sono scattate nuovamente le manette. A stanarlo è stata la polizia, che l’ha colto con le mani nel sacco proprio mentre si stava dando “da fare” con una consegna su appuntamento. L’operazione è scattata nel tardo pomeriggio di venerdì, quando i Falchi della Squadra mobile, durante i servizi finalizzati al contrasto dello spaccio di droga, nel transitare in via dei Tribunali, hanno notato una persona a bordo di uno scooter che, dopo essersi scambiata un gesto di intesa con un uomo che sostava nei paraggi, gli aveva consegnato qualcosa in cambio di denaro.

Gli operatori sono subito intervenuti e hanno bloccato entrambi, accertando che l’uomo aveva appena ceduto due involucri di cocaina del peso di 1,20 grammi circa in cambio di 40 euro; quest’ultimo, è stato anche trovato in possesso di altri due involucri dello stesso peso e sostanza e di 515 euro in banconote di vario taglio, denaro considerato dagli investigatori provento dell’attività delittuosa. Ciro Iafulli, 42enne di via Carbonara, con precedenti di polizia anche specifici, è stato tratto in arresto per detenzione illecita di sostanze stupefacenti; l’acquirente, invece, è stato sanzionato amministrativamente per detenzione di sostanza stupefacente per uso personale. Indagini in corso da parte della polizia per cercare di ricostruire la rete di spaccio di Iafulli ed eventuali altri complici nell’affare criminale.

Gli Iafulli sono una delle famiglie più note della mala della zona della Ferrovia. Storicamente radicati a Porta Capuana e in buoni rapporti con i reduci del clan Giuliano, non disdegnano, come dimotra l’arresto del 42enne, gli sconfinamenti nell’area dei Tribunali e, più in generale, dei Decumani. Quanto a Ciro Iafulli, si tratta di un volto assai noto alle cronache locali sia per reati in materia di droga, che contro il patrimonio. Nel 2020, infatti, il 42enne era finito sotto inchiesta, oltre che in manette, per una brutta storia di rapine di orologi di lusso. Due gang, collegate ma non in combutta tra loro, con specializzazioni diverse: una composta essenzialmente da rapinatori di Rolex, l’altra campioni nella tecnica della gomma forata.

Ma dall’estate 2017 il “grande fratello” della polizia li ha monitorati fino al gennaio dell’anno successivo, quando a carico degli 11 indagati c’erano abbastanza indizi per far scattare la misura cautelare. Così in dieci erano finiti in manette, tutti napoletani di Forcella, Sanità, zona della stazione centrale e Quartieri Spagnoli, già conosciuti per reati specifici. Le indagini avevano consentito di far emergere l’esistenza di due bande di “professionisti”: una con a capo Ciro Iafulli e i fratelli Maranta; l’altra con Scafaro e Baldi. Gli investigatori sono partiti dalla rapina di un orologio di valore commessa, il 28 maggio 2017, in danno di una turista straniera. Poi monitorando gli spostamenti di alcuni “sospetti” sono giunti a individuare i due gruppi. In particolare, quello di Iafulli, aveva come attività principale la realizzazione di numerosi furti ai danni di automobilisti, consumati con la tecnica della “foratura del pneumatico”. Pochi mesi fa Iafulli era stato però assolto da un’altra accusa di droga, tornando libero.

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