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08 Gennaio 2024 - 07:30
NAPOLI. Se non è una mattanza, poco ci manca. Ancora un dramma della solitudine nel cuore del centro storico, dove un senza fissa dimora ha perso la vita a causa di un incendio divampato all’interno di un’autorimessa. Appena una settimana un altro clochard aveva perso la vita nei pressi del teatro San Carlo a causa degli stenti. Due episodi ravvicinati, che gettano nuove, tragiche ombre sulla gestione dell’emergenza povertà da parte delle autorità competenti. Tornando ai fatti della scorsa notte, l’allarme è scattato alle 4, quando la centrale operativa della questura e dei vigili di fuoco ha ricevuto la segnalazione di un incendio in corso all’interno del “Garage Carità” (nella foto), a due passi dall’omonima piazza. All’arrivo dei soccorritori la situazione si è subito rivelata in tutta la sua gravità. I locali dell’autorimessa, oltre a essere seriamente danneggiati dalle fiamme, erano completamente invasi dal fumo e proprio le esalazioni tossiche avrebbero innescato l’irreversibile tragedia. I pompieri e i poliziotti dell’Upg, perlustrando l’area, hanno scoperto in uno sgabuzzino il cadavere di un uomo di 66 anni, Domenico Sibilio. Dai primi accertamenti è emerso che si trattava di un senzatetto che nelle notti più fredde e piovose era solito trovare riparo nel garage di piazza Carità. Quello che doveva essere il suo rifugio si è però rivelato essere una trappola che non gli ha lasciato alcuna possibilità di scampo. Il 66enne non presentava infatti alcun segno di violenza e gli investigatori che stanno lavorando al caso sono quasi certi che la causa del decesso sia da ricondurre alle esalazioni sprigionate dal rogo. Le indagini sul caso sono comunque ancora alle battute iniziali. Dai primissimi rilievi, sembrerebbe che a innescare l’incendio, domato tra l’altro solo dopo diverse ore, ben quattro, possa essere stato un malfunzionamento elettrico nei pressi dell’ingresso del garage: non è chiaro però se si tratti di alcune delle casse automatiche posizionate proprio vicino all’entrata del parcheggio. Maggiore chiarezza la si avrà solo nelle prossime ore, al termine dei rilievi tecnici da parte dei vigili del fuoco e della Scientifica. Il corpo dell’uomo non presentava bruciature o ferite: da un primo accertamento esterno, potrebbe essere morto per le esalazioni dovute all’incendio. La polizia già nell’immediatezza dei fatti ha interrogato anche il titolare dell’attività, il quale ha spiegato di non aver mai subito minacce o avuto problemi con qualche malintenzionato della zona: una circostanza, questa, che spinge gli inquirenti a escludere ulteriormente l’ipotesi del dolo. Le fiamme potrebbero essere infatti state sprigionate da un cortocircuito: cosa possa aver innescato quest’ultimo resta però al momento un grande punto di domanda, sul quale le forze dell’ordine proveranno a fare chiarezza nelle prossime ore. La tragica morte di Sibilio getta però nuove ombre sulle condizioni disumane in cui molti, troppi senzatetto sono costretti a vivere nella nostra città. Appena una settimana fa, precisamente la mattina di Capodanno, era stato trovato alle spalle del palco del concertone di piazza del Plebiscito il cadavere di un uomo dell’apparente età di 30-40 anni. Sul posto era prontamente intervenuto il personale del 118, che aveva riscontrato il decesso per cause naturali. Intervenuta anche la polizia per avviare le indagini. Dai primi accertamenti, era emerso che si trattava - anche in quel caso - di un clochard di origini asiatiche, probabilmente morto di stenti nel corso della notte, proprio durante il concertone in corso in piazza. Il suo corpo privo di vita era stato ritrovato di prima mattina sotto i portici della principale piazza napoletana. Nessun segno sulla salma, l’ipotesi più accreditata è rimasta dunque quella di una morte naturale, forse a causa degli stenti. Un copione maledettamente simile a quello consumatosi nella notte a cavallo tra sabato e domenica nell’autorimessa di piazza Carità: anche in questo caso, infatti, ad avere la peggio è stato un disperato in cerca di un rifugio per la notte. La salma del 66enne è stata sottoposta a sequestro e nelle prossime ore sarà eseguito l’esame autoptico. La Procura ha intanto avviato un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità sotto il profilo penale.
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