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08 Gennaio 2024 - 09:42
NAPOLI. Il professor Renato Briganti, presidente dell’Associazione di volontariato “Mani Tese” e docente di Istituzioni di Diritto Pubblico presso la Federico II, esprime soddisfazione per la solidarietà espressa in vario modo da associazioni, istituzioni, volontari in seguito al raid dei giorni scorsi.
Anni fa la scelta della sede in piazza Cavour, cosa è cambiato?
«In vent’anni ci hanno minacciato e attaccato tante volte ma è pur vero che come rete del rione Sanità siamo molto soddisfatti se si pensa che quel rione era conosciuto solo per i clan, lo spaccio. Invece in questi anni si è trasformato grazie al grande lavoro fatto con i commercianti, con padre Loffredo che ha operato con la fondazione San Gennaro, Padre Alex Zanotelli con la Rete civica. Il rione Sanità è molti micro mondi, c’è il microcosmo dei Cristallini, le Cavaiole, le Fontanelle, i Vergini ed essendo una zona neutra è una terra di nessuno. Siccome nessuno si sente di quella piazza, di quei giardini, allora tutti ci buttano rifiuti, c’è un controllo del territorio dell’antistato essendo piazza di spaccio. Lo Stato però c’è, lo Stato siamo anche noi, non solo il Comune, le Forze dell’ordine, c’è lo Stato comunità, le associazioni che si riuniscono».
Cosa l’ha soddisfatta del presidio tenutosi sabato scorso?
«È stato positivo e la presenza di tante associazioni e volontari del territorio è stata un’iniezione di energia, però rimane il problema di agire e di fare una progettazione diversa della piazza dove alcuni punti, come le scalinate laterali, sono completamente al buio e non coperte da telecamere, né della Metro, né nostre: lì succede di tutto, sono ridotte ad orinatoio, a deposito di rifiuti e teatro di scippi ed aggressioni. Ci sono molte barriere architettoniche, c’è un dislivello rispetto al controviale che lo rende una zona d’ombra ed esclusa dalla piazza dove succede di tutto. Ci sono tanti residenti che vivono lì e non è possibile lasciarla così».
Quali sono le proposte del sindaco oltre ad un presidio sistematico in quei punti?
«C’è l’ipotesi di un presidio fisso per il controllo del territorio che spero si realizzi. Inoltre ci sarà un cantiere rapido che inizia dalla metro vecchia che sarà ristrutturata, e si estenderà su questa parte buia con lavori programmati e partecipati con le tante associazioni che abitano nella piazza».
Altre proposte?
«L’assessore alla Salute e al Verde Santagada ha detto che sposterà da piazza Dante a piazza Cavour i controlli preventivi col camper della salute davanti la sede di “Mani Tese”. Si pensa anche di inaugurare proprio nella nostra sede dei corsi di prevenzione di disostruzione respiratoria nei bambini a Febbraio. Uno dei punti di forza di Mani Tese? I libri e il loro riutilizzo. Da noi, tra l’altro hanno rubato di tutto tranne i libri».
Cosa e chi può fare di più?
«Bisogna investire su tutta la comunità educante, famiglia, scuola, università e anche le parrocchie devono fare di più, come mi ha detto don Mimmo Battaglia in una telefonata commovente in cui ha espresso la sua solidarietà».
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