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Faida a oltranza a Pianura, non basta la “mediazione”

Faida a oltranza a Pianura, non basta la “mediazione”

Entrambe le cosche in guerra hanno legami con l’Alleanza di Secondigliano. Al centro dello scontro il controllo delle estorsioni ai danni dei commercianti

NAPOLI. È un caso più unico che raro nel panorama camorristico napoletano. Riguarda Pianura, quartiere già assurto alla ribalta della cronaca per una faida quasi trentennale (di cui abbiamo scritto più volte), ma che presenta una nuova particolarità: entrambi i clan in guerra orbitano, secondo l’analisi degli investigatori più esperti, nella sfera dell’Alleanza di Secondigliano. Nonostante ciò la conflittualità permane e i periodi di tregua non superano mai i tre mesi consecutivi. Nelle fasi di ostilità gli agguati a scopo di omicidio si alternano ai ferimenti e soprattutto alle stese, la cui frequenza funge da barometro della situazione.

La Dda e la Dia concordano: sia i Carillo-Perfetto, gruppo malavitoso erede dei Pesce-Marfella, che i Marsicano-Esposito-Calone risultano in buoni rapporti con i clan dell’Alleanza di Secondigliano (in particolare i Contini e i Licciardi). Basta leggere le ordinanze di custodia cautelare che condensano le ultime inchieste antimafia per rendersi conto dei legami. Ma i clan di Pianura, che presumibilmente sono stati invitati a fumare il calumet della pace, nel corso degli anni hanno preferito combattersi. A nulla è valso il cambio ai vertici, che è stato anche un cambio generazionale. In particolare la lotta riguarderebbe le estorsioni, avendo le due organizzazioni messo nel mirino in diversi casi gli stessi operatori commerciali. La prova regina che non si vuole trovare un accordo.

L’irrisolta conflittualità tra le due fazioni è documentata dai numerosi atti di violenza e intimidazione registrati fino quasi alla fine dell’anno scorso. A ostacolare fortemente la pax di camorra c’è sicuramente il brutale assassinio di Andrea Covelli, il cui corpo fu trovato il 1 luglio 2022 dopo un sequestro avvenuto a Soccavo il 22 giugno precedente. La vittima non era legata a nessun gruppo, lavorava come operaio in un autolavaggio e saltuariamente faceva il parcheggiatore abusivo. Una delle piste seguite condusse, e tuttora conduce, alla vicinanza del fratello più piccolo al gruppo CaloneEsposito-Marsicano, interrotta tempo fa con l’allontanamento volontario del giovane da Pianura per trasferirsi in un comune dell’area flegrea.

In questo caso si sarebbe trattato di una vendetta trasversale. Forse i malviventi volevano sapere precisamente dove si trovi il congiunto del 27enne e non avrebbero avuto una risposta soddisfacente. Ma non è certo che i sequestratori, che pure torturano il 27enne, volessero quell’informazione. Dopo il ritrovamento del corpo i Carillo-Perfetto passarono al contrattacco e si sono verificati tre episodi collegati alla faida in corso: una “stesa” nel rione Cannavino, il tentato omicidio di Carlo Pulicati e il ferimento con una cesoia, dopo un sequestro lampo, di Antonio D’Agostino. Da allora guerra e tregua si sono alternate, ma nessun investigatore si illude che a Pianura possa tornare il sereno stabilmente negli ambienti di malavita. Anche se l’assenza dei capiclan, su entrambi i fronti, un rallentamento nelle dinamiche in strada sembra averlo provocato.

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