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Appalti pilotati in cambio di favori, ai domiciliari il sindaco Donnarumma

Appalti pilotati in cambio di favori, ai domiciliari il sindaco Donnarumma

PALMA CAMPANIA. Corruzione e appalti pilotati per favorire le ditte amiche. Intercettati nel dicembre del 2021, il sindaco e l’imprenditore:«Da qui ai prossimi 6/7 mesi arrivano 20 milioni di finanziamento, ma chi li gestiamo, io e te?». È finito agli arresti domiciliari il primo cittadino di Palma Campania, Nello Donnarumma, in seguito ad un’articolata inchiesta della magistratura, partita nel 2020, su presunte irregolarità nella gestione della cosa pubblica. Un vero e proprio terremoto giudiziario quello che ha scosso la città del carnevale alle prime luci dell’alba di ieri: i carabinieri del nucleo investigativo del gruppo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal Tribunale della Repubblica di Nola, su richiesta della locale Procura, nei confronti di otto persone, indagate a vario titolo nello scandalo della “Mala gestio” dell’Ente comunale, per corruzione, turbata libertà degli incanti, falso in atto pubblico, depistaggio, subappalto non autorizzato. Arresti domiciliari per il primo cittadino Donnarumma e per il responsabile di settore del Comune di Palma Campania, ingegnere, Salvatore Felice Raia. Interdizione e divieto di contrattare con le P.A (per un anno). per gli imprenditori Antonio Nunziata, Angelo Miranda e Aniello Sorrentino. Divieto di dimora a Palma Campania per l’architetto Monica Ventura (responsabile unico procedimento di affidamento del Comune di Palma Campania), Nicola Borrelli (procuratore speciale per conto di una catena di supermercati), e Luigia Barone (dipendente di una società coinvolta nelle indagini e ritenuta dagli inquirenti anello di congiunzione tra la ditta e i dipendenti comunali). Sarebbero però 19 le persone iscritte nel registro degli indagati. Intanto il Prefetto di Napoli ha sospeso dalla carica il sindaco arrestato.

LA VICENDA. Una lunga inchiesta dei carabinieri avrebbe rivelato una palese volontà del primo cittadino di Palma Campania, di gestire, in maniera illecita e personalistica, i fondi pubblici. Volontà espressa anche attraverso pressioni esercitate sui funzionari comunali. L’intento sarebbe stato quello di agevolare ditte e imprenditori amici, cui garantiva appalti e servizi, per poi poterne ricavare vantaggi politici e favori. Un esempio l’assunzione di persone da lui indicate, in aziende e supermercati, come avvenne in una nota catena di discount in cambio dell’agevolazione di un appalto per la costruzione di una sede, malgrado un ricorso amministrativo presentato per incompatibilità e carenze istruttorie. Donnarumma in consiglio comunale si espresse in favore della delibera in questione. Le indagini avrebbero svelato un sistematico asservimento dei pubblici poteri ad interessi particolaristici e di natura clientelare. Molteplici gli elementi indiziari a carico del sindaco, circa l’illecito svolgimento di numerose procedure di gara: affidamento della manutenzione stradale, cura delle aree verdi, lavori di ristrutturazione presso taluni edifici scolastici e operazioni di carotaggio su fondi interessati dallo sversamento di rifiuti. Insomma il quadro svelato dalle investigazioni ritrarrebbe una gestione della cosa pubblica, “fortemente personalistica”, come ha scritto il gip Teresa Valentino: «Risulta emblematica (dalle intercettazioni) la volontà di gestire illecitamente i fondi pubblici e, anche, delle pressioni esercitate su alcuni dirigenti comunali. Proprio questi hanno confermato le ingerenze «spesso insostenibili» del sindaco che «concepisce l’ente comunale come un’azienda». «Aniello Donnarumma - scrive il giudice per le indagini preliminari - avrebbe orientato le decisioni dei propri dirigenti, nell’interesse dei privati». Gli indagati ovviamente sono da ritenersi innocenti fino all’ultimo grado di giudizio. Intanto i consiglieri comunali di maggioranza e gli assessori hanno espresso solidarietà e vicinanza al sindaco, e fiducia nell’operato della magistratura, auspicando una rapida definizione della vicenda giudiziaria, convinti che Nello Donnarumma chiarirà, quanto prima, la propria posizione innanzi alla Autorità giudiziaria. Tra gli attacchi degli esponenti delle opposizioni figurano quelli di Peppe De Cristofaro e Francesco Emilio Borrelli (Avs), Federico Cafiero De Raho (M5s) e Enza Rando (Pd): «Meloni tace ancora sulla questione morale?».

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