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Il ras Troncone sotto assedio

Il ras Troncone sotto assedio

NAPOLI. È un uomo libero, senza pendenze giudiziarie dalla scorsa primavera. Ma la scure dello Stato lo ha colpito quando meno se lo aspettava, ieri, sequestrandogli beni ritenuti nella sua disponibilità per 800mila euro. Per Vitale Troncone, 55enne ras di Fuorigrotta, il colpo è stato duro: il provvedimento riguarda un appartamento, conti correnti e soprattutto, la società individuale titolare della “Caffetteria Troncone”, il gioiello di famiglia. Il locale resta aperto, ma in amministrazione controllata. Fermo restando che può essere presentato ricorso contro il decreto emesso dal Tribunale di Napoli (sezione Misure di prevenzione). A condurre gli accertamenti sono stati i poliziotti della sezione Misure di prevenzione patrimoniali della divisione Anticrimine (guidata dalla dirigente Nunzia Brancati) della questura di Napoli, che ieri mattina hanno anche eseguito il sequestro di beni, finalizzato alla confisca ai sensi della normativa antimafia, emesso dai giudici nei confronti di Vitale Troncone. Un personaggio molto noto alle forze dell’ordine, con precedenti denunce e arresti per armi e stupefacenti, tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, rapina a mano armata e lesioni personali, sottoposto alla sorveglianza speciale fino a marzo scorso. Anni fa fu ritenuto legato alla Nuova Camorra Flegrea, associazione tra clan che si oppose ai D’Ausilio alleati di Secondigliano. In ballo c’era il predominio in zona, ma sl gruppo Troncone interessava soprattutto Fuorigrotta, quartiere a vocazione commerciale. Con altri protagonisti la guerra di camorra si è riaccesa nel 2021 e proprio il 55enne due giorni prima di Natale fu ferito a colpi d’arma da fuoco davanti alla Caffetteria che porta il suo cognome. I sicari volevano ucciderlo, ma la forte tempra dell’uomo fece sì che in ospedale si riprese e con l’anno nuovo tornò a casa. In accoglimento della proposta avanzata dal questore di Napoli, Maurizio Agricola, i giudici della sezione Misure di prevenzione hanno firmato il decreto di sequestro dei beni, emersi dall’analisi patrimoniale che secondo gli investigatori erano nella disponibilità effettiva di Vitale Troncone, pur se formalmente intestati a suoi familiari, acquistati in passato. Oltre ad un’unità immobiliare a uso abitativo, a Fuorigrotta, sono finiti sotto il controllo dello Stato alcuni rapporti finanziari e l’impresa individuale attiva nel settore della ristorazione con la denominazione “Caffetteria Troncone”. Il valore complessivo del sequestro preventivo ammonta a 800.000 euro. Di Vitale Troncone si è scritto anche il 27 marzo 2022, quando di notte pistoleri spararono contro l’autovettura di una stretta congiunta del ras e un proiettile centrò la ringhiera del palazzo in cui abita, in via Costantino. Fu un ulteriore attacco, che allora gli investigatori attribuirono al clan Sorianiello con cui c’erano violenti contrasti. Un nipote che gli faceva anche da autista e braccio destro, Andrea Merolla, poco tempo era stato ucciso sempre in quel tratto di strada frequentato dai Troncone.

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