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Porto, nuova stazione in arrivo: entro marzo l'inaugurazione

Porto, nuova stazione in arrivo: entro marzo l'inaugurazione

«Siamo andati a vedere lo stato dei lavori di fronte al Maschio Angioino: la nuova stazione per le isole sarà inaugurata tra un mese e mezzo. C’è un grande lavoro e sforzo dell'Autorità portuale che cambierà la percezione stessa tra città e porto, finalmente si crea un’area che collegherà anche visivamente la città di Napoli al mare». A dirlo il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, in visita al porto di Napoli. «Sarebbe bello riuscire a fare la stessa cosa per tutta la lunghezza del porto di Napoli, tutte le città di mare devono affacciarsi sul proprio porto, con un waterfront che consente di condividere una peculiarità di paese marittimo che deve invogliare i giovani ad andare per mare e guardare con orgoglio al passato e speranza al futuro» dice Rixi. «Siamo andati anche a vedere le condizioni della diga danneggiata dalle passate mareggiate e delle vasche di colmata, finanziate con i fondi Pnrr, per depositare i sedimenti dei dragaggi: c’è un importante lavoro al porto di Napoli che deve essere fatto per garantire alle navi di entrare in porto con tutte le condizioni meteo». Rixi sottolinea anche che «c’è un rapporto conflittuale con le Soprintendenze in relazione alla demolizione di edifici in cemento armato presenti nelle aree portuali: della riqualificazione delle aree industriali e portuali ne parlerò con il ministro Sangiuliano, per rendere migliori i servizi per i cittadini dobbiamo poter intervenire in modo rapido». Anche perché, aggiunge, «c’è il rischio di mantenere edifici pericolanti in aree con accesso al pubblico in ciglio banchina è che ci possano essere situazioni di pericolosità. Ma soprattutto conservare edifici di 70- 80 anni senza utilità e bellezza visiva, anzi che deturpano, mi pare una follia. In altri paesi queste cose sono demolite e ricostruite, si deve fare anche qua procedendo rapidamente per riqualificare l’area portuale non solo di Napoli, ma di tutte le città del nostro Paese». A proposito di Castellammare di Stabia, dove risiede lo storico stabilimento di Fincantieri, Rixi ha detto che il governo sta valutando la fattibilità di un progetto di espansione. L’altro giorno Rixi era stato a Salerno con un sopralluogo alla Stazione Marittima delle crociere del Porto di Salerno, «gioiello architettonico di gran pregio per la portualità e il turismo della Campania. Dal Ministero delle Infrastrutture abbiamo ottenuto l'adeguamento tecnico-funzionale per allungare la banchina di altri duecento metri, potendo così far attraccare altre due navi da crociera, capaci di dare alla Stazione Marittima il massimo dell’offerta crocieristica possibile»», come sottolinea il presidente dell’Autorità portuale Andrea Annunziata. Dopo il porto, il viceministro si reca nella sede della società capofila del Polo Passeggeri di FS a Gianturco per un incontro con l’Ad di Trenitalia, Luigi Corradi. «In questo sito si stanno facendo profondi investimenti per prevedere una flotta molto più numerosa e anche un maggior numero di occupati, fino a 600, su Napoli - sottolinea l’esponente del Governo -. Questa città sarà sempre di più centro logistico di eccellenza perché ha una grande capacità di fornitori e subfornitori anche per il settore ferroviario. Arrivo da Reggio Calabria dove ho partecipato a un convegno che c’è stato per il Ponte sullo Stretto: è evidente che qua passerà una delle dorsali più importanti, forse la più importante d'Europa, che è il corridoio Mediterraneo-Scandinavo che collegherà Palermo a Helsinki. Oggettivamente Napoli è baricentrica nel territorio italiano. Quindi è chiaro che si investe qua perché noi pensiamo che ci sarà sempre più necessità di avere una vicinanza anche tra i territori dove si sviluppa l’Alta velocità e i siti di manutenzione dei convogli». Corradi, dal canto proprio, specifica che «in questo momento ci sono importanti investimenti da circa 100 milioni di euro di Trenitalia a Napoli per mantenere sempre moderno questo impianto di Gianturco. Noi dobbiamo crescere da una parte, ma soprattutto tenere la tecnologia al massimo livello possibile perché qui veramente c’è il cuore dell’Alta velocità italiana e l'alta velocità italiana è la migliore a livello mondiale. Noi stiamo rimettendo a posto alcuni capannoni storici che però non diventeranno musei: salviamo la parte storica, ma all’interno ci lavoreremo. Dobbiamo essere pronti nel giro di due anni perché mano a mano entreranno più Etr 1000».

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