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16 Gennaio 2024 - 07:30
POZZUOLI. Due pacchetti bianchi con 14mila euro in totale (10mila più 4mila) trovati nel corso di una perquisizione. «Sono commissario del Pd a Taranto, sono le tessere», sarebbe stata la giustificazione di Nicola Oddati, arrestato ieri da polizia e Guardia di Finanza perché accusato di corruzione. «Non so nemmeno quanti sono esattamente - avrebbe detto Oddati alla polizia nel settembre 2022 - sono 13,12, 14mila euro, che sono per le tessere che poi li devo versare». Poi figurano regali di vario tipo (cesti, bottiglie, buoni outlet del valore di 500 euro ma anche computer, cellulari e orologi). Si tratta di documentazione sulla quale è verosimile pensare che ora gli investigatori “compulseranno” gli indagati. Le intercettazioni - sia telefoniche, sia ambientali - si legge nell’ordinanza del gip - come anche sulle chat whatsapp trovate sui cellulari sequestrati agli indagati dimostrerebbero «che Oddati si dedicava con particolare impegno alle questioni inerenti al bando del Rione Terra, tenendo riunioni presso il suo ufficio romano, incontrandosi a più riprese con Musella, contattando e “martellando” ripetutamente Bastianelli e Palmucci (anche loro destinatari di un provvedimento), tenendosi informato sulle evoluzioni e incalzando lui stesso i vari soggetti coinvolti per giungere alla proficua definizione del lucroso affare in ballo». Su alcuni file Excel e Word del pc dell’imprenditore Salvatore Musella vicino alla voce “regali” figuravano diciture come Asl, Poggioreale, Ospedali, Carceri, Università, Comuni, Atac, Eav, e ancora “Politici”, quindi “Comune di Pozzuoli” e “Rione Terra”. È una delle prove principali che testimoniano come Musella avesse puntato alla gestione del complesso Antica Rocca e per farlo avrebbe avvicinato Oddati, che si sarebbe prodigato, in cambio di una serie di utilità. Figura altro nell’ordinanza firmata dal giudice Antonio Baldassarre su richiesta dei pm Stefano Capuano, Immacolata Sica e Sergio Ferrigno, titolari dell’inchiesta. Oddati è un esponente politico di consolidata esperienza, componente della Direzione nazionale del Pd - scrive nell’ordinanza il giudice - che aveva un incarico direttivo presso la Regione Campania quale dirigente della rappresentanza istituzionale di Palazzo Santa Lucia e dei rapporti con la Conferenza delle Regioni e delle province autonome e dell’Ufficio comunitario regionale». Il presunto comitato d’affari si sarebbe riunito anche nella sede romana. Altro appalto finito nel mirino degli inquirenti è legato all’aggiudicazione concessione, mediante project financing, delle attività di progettazione e realizzazione del parcheggio multipiano e di riqualificazione ambientale dell’area ex Cava Regia in favore di Salvatore Della Corte, finito ai domiciliari insieme a Gianluca Flaminio. Da questa operazione, l’ex sindaco Figliolia avrebbe ottenuto utilità per 70mila euro, secondo l’accusa. Per quanto riguarda Nicola Oddati, invece, secondo gli inquirenti avrebbe ottenuto la somma 4mila euro «oltre ad ulteriori e periodici versamenti di somme di danaro, nonché il pagamento di pernottamenti presso l’hotel Terminus in Napoli, il pagamento di abiti sartoriali per sé e di lavori di ristrutturazione di un’abitazione, nonché l’utilizzo esclusivo di autovetture prese a noleggio per il tramite di Flaminio Gianluca». Le accuse a vario titolo per tutti gli indagati sono di concorso in turbata libertà degli incanti, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e traffico di influenze illecite.
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