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17 Gennaio 2024 - 09:22
Azzerata l’emergente paranza di spacciatori, la polizia esegue 14 arresti
NAPOLI. Nel giro di pochi mesi erano riusciti a mettere in piedi un’organizzazione strutturata fin nei minimi dettagli. Ogni partecipe aveva un ruolo ben definito e così, in brevissimo tempo, avevano invaso con droghe di ogni tipo i vicoli del rione Sanità. La gang di spacciatori capeggiata da Antonio Giglio ignorava però che gli investigatori della Squadra mobile (dirigente Fabbrocini, vice questore Sasso) e del commissariato Arenella gli stava già da tempo dando la caccia e registrando, grazie a una fitta attività di intercettazione, ogni sua mossa. La svolta nelle indagini è maturata all’alba di ieri, quando la polizia ha eseguito 14 arresti, dodici dei quali in carcere. La Squadra mobile di Napoli, con l’ausilio del commissariato di polizia Arenella, ha dunque dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone (uno dei 37 indagati ha ricevuto l’obbligo di presentazione alla pg), tutte accusate, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione di droga a fini di spaccio. Le indagini, condotte dalla polizia e coordinate dalla Procura di Napoli tra il 2020 e il 2022, hanno documentato l’esistenza e l’operatività, nel centrale quartiere della Sanità, di un emergente gruppo criminale dedito all’approvvigionamento e alla vendita al dettaglio di ingenti quantitativi di hashish e marijuana. Le indagini hanno documentato come la compagine fosse in grado di assicurare ai propri clienti forniture di sostanze stupefacenti senza soluzione di continuità, grazie a un consolidato sistema di piazze di spaccio “itineranti’’. Gli ordini arrivavano telefonicamente dal cliente di turno e, concordati luogo e ora per la consegna delle dosi, i vari pusher al servizio dell’organizzazione perfezionavano l’operazione. Le attività investigative hanno consentito di appurare come l’organizzazione non avesse ridotto la sua attività neanche durante le misure restrittive derivanti dal dilagare della pandemia da Covid-19, potendo contare su una nutrita schiera di pusher, appoggi volanti e custodi dello stupefacente. Ulteriore punto di forza del gruppo era costituito dalla capacità di far fronte, all’occorrenza, anche alle eventuali richieste di cocaina dei propri clienti, grazie al “mu-tuo soccorso” garantito da un’autonoma piazza di spaccio che faceva capo a uno degli indagati. Sequestrati, ad alcuni degli esponenti del sodalizio, anche beni mobili e immobili, tra cui due autorimesse, 54mila euro in contanti, oltre a numerosi rapporti bancari. Dalla lettura dell’ordinanza emerge che il capo della gang sarebbe stato Antonio Giglio, inquadrato come il promotore e organizzatore. I registi delle operazioni di spaccio sarebbero stati invece Mariarca Cotugno e Loredana Frenna, con quest’ultima che fungeva anche
da corriere. Francesca Dericoloso e Pina Loffredo fungevano da appoggi volanti, ossia da basi mobili per il rifornimento dei pusher. Altri, Giulia Ruocco e il marito Giovanni Meoli, facevano da corrieri, altri, come Renato Frenna, custodivano lo stupefacente.
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