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18 Gennaio 2024 - 08:30
De Majo: «Archiviazione, altro che rinvio a giudizio. Manfredi chieda scusa»
NAPOLI. Richiesta l’archiviazione Procura e prosciolti da ogni accusa. È l’esito definitivo dell’epopea giudiziaria di Eleonora de Majo ed Egidio Giordano, assessori al tempo alla terza Municipalità e al Comune durante il secondo mandato di Luigi de Magistris. Non vi fu dunque alcun illecito nella scelta della statua di Diego Armando Maradona. I due attivisti napoletani sono stati inoltro prosciolti dall’accusa di detenzione di materiale esplodente per la quale furono rinviati a giudizio a seguito di una perquisizione all’interno della loro abitazione che portò al rinvenimento di alcuni fuochi d’artificio. «Ne usciamo a testa alta, non ringrazierò mai abbastanza per quello che hanno fatto in questi anni i nostri fantastici avvocati Domenico Ciruzzi, Natalia Fuccia, Annalisa Senese e Alfonso Tatarano», commenta Eleonora de Majo. Ieri, poi, la partecipata conferenza stampa in sala Nugnes a via Verdi. Eleonora de Majo ha inoltre chiarito, complimentandosi con il pool di avvocati che ha difeso lei e Giordano che «I nostri avvocati hanno lavorato anche con grande passione, la loro battaglia in nostra difesa apre anche una breccia in Cassazione rispetto alla privacy e alla vicenda dei nostri dispositivi multimediali, il nostro ringraziamento non è retorico». Egidio Giordano ed Eleonora de Majo erano accusati di turbativa d’asta: le accuse si sono di certo sciolte come neve al sole, tuttavia de Majo si chiede ancora come sia stato possibile costruire un tale teorema ai loro danni dal momento che la “call” agli artisti per la costruzione della statua di Maradona era apertissima a tanti attori e i termini della stessa furono prorogati proprio per dare maggiore respiro alla proposta stessa: che scopo avrebbero avuto i due ex assessori nell’estendere la chiamata alle arti per la costruzione del monumento a Dios se poi avessero dovuto assegnare il lavoro in maniera poco trasparente? «È assurdo per noi essere stati accusati di un reato come quello della turbativa d’asta. È ben altra cosa fare ricadere su di noi l’ombra della corruzione o della scarsa trasparenza rispetto alle questioni amministrative, finalmente abbiamo con la giornata di oggi messo le cose in ordine e ricacciato l’onta di un’accusa lontanissima anni luce dal nostro moto di intendere la politica», chiosa Eleonora de Majo. «Io vorrei poi puntualizzare che l’assenza di un monumento pubblico dedicato a Diego Armando Maradona è una perdita per la città tutta», questa l’apertura tuonante di Egidio Giordano in conferenza stampa. «La statua viene rimossa dall’amministrazione Manfredi, giuridicamente tutto è finito in un nulla di fatto ma appunto nei fatti Napoli resta senza statua per Maradona. Addirittura il sindaco Manfredi citò le “ombre” su questa vicenda, bene, oggi sappiamo che questa brutta storia viene storicamente e giuridicamente archiviata». A questo proposito de Majo e l’avvocato Ciruzzi chiedono «le scuse del sindaco Gaetano Manfredi che disse, rispetto a questa vicenda di “richieste di rinvio a giudizio”. A mezzo social arrivano anche le felicitazioni del consigliere di maggioranza Rosario Andreozzi, ma anche dell’ex sindaco Luigi de Magistris. «Meglio tardi che mai», commenta ironicamente Giordano ricordando le vecchie ruggini con l’ex pm.
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