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19 Gennaio 2024 - 08:44
NAPOLI. Mossi da una furia cieca hanno imbracciato un fucile d’assalto e hanno sparato all’impazzata tra la folla ferendo due persone. Poteva essere una strage e solo per una pura casualità non lo è stata. La buona notizia, si fa per dire, è che la fuga del commando di sicari che nella prima serata di mercoledì ha fatto fuoco in via Antonio Toscano, nel cuore delle Case Nuove, è durata molto meno del previsto. All’alba di ieri la polizia ha fatto irruzione in un appartamento nei pressi di via Nuova Poggioreale e bloccato tutti gli otto occupanti dell’abitazione. I sospettati sono stati trasferiti negli uffici della Squadra mobile, dove sono stati interrogati per tutta la giornata e la loro posizione è ora al vaglio del pubblico ministero della Dda che da qui alle prossime ore potrebbe emettere un decreto di fermo. Il raid poteva avere conseguenze a dir poco tragiche. Uno degli ottanta proiettili calibro 9x21 esplosi dalla paranza ha infatti centrato alla gamba il 18enne della zona Nicola Giuseppe Moffa. Un secondo colpo vagante ha invece ferito al gluteo la 68enne Adele V. Entrambi restano per il momento ricoverati, il primo al Vecchio Pellegrini, la seconda all’Ospedale del Mare, ma nessuno di loro è fortunatamente in pericolo di vita. Le indagini sul micidiale raid sembrano intanto avviarsi a una svolta in tempi pressoché record. Analizzate le immagini registrate dalle numerose telecamere della zona e raccolte alcune voci confidenziali, la polizia è infatti riuscita a ricostruire la fuga del commando. I killer, subito dopo il raid, si sono infatti dileguati scappando in direzione di Poggioreale: proprio qui, intorno alle 4 di ieri mattina, gli otto sospettati, tutti di età compresa tra i 20 e i 35 anni, sono statati stanati dagli investigatori della Mobile. Stando ad alcune indiscrezioni, gli agenti a Poggioreale avrebbero anche recuperato e sequestrato un’arma da fuoco: non è chiaro però al momento se si tratti della stessa utilizzata per l’agguato di due sere fa. Quanto al movente, si continua ancora a indagare a tutto campo. Inquirenti e investigatori sembrano però avere pochi dubbi, anzi nessuno, sulla matrice mafiosa dell’agguato. Sia per la terrificante potenza di fuoco sprigionata dal commando, sia perché l’obiettivo del raid, il 18enne Moffa, pur essendo incensurato, avrebbe rapporti con alcuni giovani vicini al clan Contini. Gli otto “fermati”, invece, anch’essi originari delle Case Nuove, graviterebbero nell’orbita del rivale clan Mazzarella, egemone sia nella zona del Mercato che a Poggioreale. E non è un caso, forse, che la paranza sia stata catturata proprio in quest’ultimo quartiere, tra l’altro storica roccaforte dei Mazzarella, dove avrebbe trovato “protezione”. Cosa però abbia spinto i sicari a fare fuoco resta al momento da chiarire. Nella tarda serata di ieri il pm ha disposto il fermo di Gennaro Leone, Giuseppe Marigliano, Angelo Esposito, Ortega Jennsi Ovalle e Sorrentino: tutti sono accusati di porto di arma da fuoco aggravato dalla finalità mafiosa. Ciro Marigliano Junior, difeso dall’avvocato Carlo Ercolino, ed Emmanuele Marigliano, difeso dagli avvocati Ercolino e Leopoldo Perone, sono stati rilasciati senza alcuna accusa a carico.
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