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Fotografo aggredito a calci e pugni, militanti di CasaPound arrestati

Fotografo aggredito a calci e pugni, militanti di CasaPound arrestati

NAPOLI. «Pezzo di m..., togliti questo giubbino, cos’è questo stemma». E giù di botte fino a ridurre la vittima designata, il fotografo Roberto Tarallo (nella foto), a una maschera di sangue. A poco più di tre mesi di distanza dalla brutale aggressione consumata in via Torrione San Martino, al Vomero, la sera del 12 ottobre le indagini sul caso sembrano finalmente essere arrivate a una svolta. Ieri mattina la Digos, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, ha sottoposto agli arresti domiciliari i militanti neofascisti della sezione Berta di Casapound Vittorio Acuto, 34 anni, Paolo Primerano, 39 anni, e Taras Buha, 28 anni. Roberto Acuto, 34 anni, ha invece rimediato il divieto di dimora a Napoli. La Procura contesta anche l’aggravante dell’aver agito con «finalità di discriminazione nazionalista» e per avvantaggiare Casapound ai quattro esponenti del movimento accusati dell’aggressione ai danni di Roberto Tarallo. Il fotografo napoletano fu aggredito e rapinato perché indossava un giubbotto con il simbolo di Azione Antifascista. Per questo motivo, dopo la perquisizione della sede napoletana di Casapound, ieri mattina sono finiti ai domiciliari Vittorio Acuto, Paolo Primerano e Taras Buha, mentre è stato sottoposto a divieto di dimora il segretario napoletano di Cpi Roberto Acuto, accusato “solo” di essersi impossessato del giubbotto rapinato. Tarallo denunciò pubblicamente l’accaduto. Le indagini, condotte dalla Digos insieme al personale della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e coordinate dalla sezione Antiterrorismo della Procura, hanno portato all’identificazione dei quattro esponenti di Casapound, comitato provinciale di Napoli, Sezione Berta, ritenuti presunti autori del pestaggio e accusati a vario titolo di rapina, lesioni, violenza privata, danneggiamento, detenzione di armi e ricettazione. Con calci e pugni alla testa, gli aggressori, che minacciarono anche un amico di Tarallo, provocarono un severo trauma cranico alla vittima, con prognosi di 20 giorni e, sotto la minaccia di un coltello, gli portarono via il giubbotto.

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