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«Barra è abbandonata a se stessa»

«Barra è abbandonata a se stessa»

NAPOLI. Sit in e passeggiata per la legalità ieri mattina, nel quartiere napoletano Barra, organizzati dall'imprenditore Gianni Forte, titolare del bar tabacchi Moà Café in via Repubbliche Repubbliche dove, pochi mesi fa, si è consumata una rapina durata otto minuti nell'indifferenza della gente. All'appello hanno risposto le istituzioni, a partire dal sindaco di  Napoli Gaetano Manfredi, la procura di Napoli che è stata rappresentata dal procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli. Presenti anche Daniela Di Maggio e Franco Cutolo, i genitori del giovane musicista Giovanbattista Cutolo, ucciso in piazza Municipio a Napoli durante una lite scoppiata per futili motivi. Più timida, invece, la risposta della cittadinanza. A sfilare, con tanto di cartelloni, è stato un gruppo di donne e mamme che ha unito alle richieste di legalità e sicurezza anche l'istanza di un miglioramento dell'impatto ambientale nel quartiere.

L’APPELLO. «Chiedo alle istituzioni e agli abitanti di questo quartiere di unirci. Chiedo una maggiore presenza delle forze dell'ordine sul territorio. Questi quartieri sono stati abbandonati, le istituzioni ci hanno abbandonati da anni. Adesso è giunta l'ora di fare e non di dire», ha commentato l 'imprenditore Gianni Forte. Tanti i cittadini che hanno fermato il sindaco Gaetano Manfredi chiedendogli più attenzione per il quartiere.

LA PIAZZA. «Questo è un territorio che come altri territori ha bisogno di una presenza forte delle istituzioni, ma anche di una rete civica, di cittadini che si uniscono per far capire che qui può cambiare qualcosa. Gli imprenditori non si possono sentire soli e non devono essere lasciati soli», ha commentato l'avvocato Riccardo Guarino, presidente di Rinascimento partenopeo. L'avvocato Giovanni Belleré, dirigente di Fratelli d'Italia, ha ricordato che «Fratelli d'Italia ha adottato un provvedimento coraggioso, quale è il decreto Caivano» che affronta proprio il tema della sicurezza, e ha ribadito l'importanza di una «sinergia tra forze dell'ordine, scuola, professori perché solamente con la repressione non è possibile risolvere il problema della criminalità in questi territori». Presente anche Flavia Sorrentino, vicepresidente del Consiglio comunale di Napoli: «Quando ho incontrato Gianni Forte che mi ha raccontato quei momenti drammatici, non ho potuto fare altro che dirgli che non è solo. E la mia presenza qui oggi, la presenza delle istituzioni, vuole testimoniare alla cittadinanza intera proprio questo: le istituzioni ci sono, il Comune di Napoli c'è. È chiaro che dobbiamo fare uno sforzo collettivo per evitare che il degrado, l'abbandono, l'incuria, la criminalità, possano sopraffare la legalità, il senso del rispetto, la civiltà e soprattutto chi ogni giorno si sbraccia le maniche, lavora e dà un servizio al territorio».

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