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Inchiesta narcos, latitante preso al rientro dalle Maldive

Inchiesta narcos, latitante preso al rientro dalle Maldive

NAPOLI. Custode dello stupefacente con compiti di logistica, compratore di grossi quantitativi per conto terzi, mediatore e organizzatore con Raffaele De Sica del trasporto della sostanza. È questo il profilo secondo i carabinieri e la Dda, di Antonio Pinto, 29enne napoletano di Pianura. L’altro ieri sera è finito in manette appena il volo proveniente dalle Maldive ha toccato terra. I militari dell’Arma del nucleo investigativo di Napoli lo aspettavano spettato al terminal arrivi dell’aeroporto di Fiumicino. Il tempo di recuperare i bagagli e poi il trasporto immediato nella sua abitazione, dove è stato sottoposto agli arresti domiciliari. Gli investigatori avevano monitorato i suoi spostamenti del 29enne e scoperto che era in vacanza all’estereo. Così, lo hanno bloccato nello scalo romano dopo aver saputo che stava rientrando. La settimana scorsa è scattato il blitz contro il gruppo dei narcos, collegati a Bruno Carbone, ex braccio destro del re del settore Raffaele Imperale (entrambi oggi sono collaboratori di giustizia). In 29 sono finiti nel mirino in quanto indiziati,, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti nonché detenzione di droga ai fini di spaccio. In particolare, dall’attività di indagine sarebbe emerso: la presunta operatività di due distinte associazioni per delinquere, operanti nel territorio partenopeo con contatti in Spagna ed in Olanda, finalizzati all’approvvigionamento, al traffico ed alla vendita di sostanze stupefacenti, nonché la conseguente gestione degli illeciti profitti, in favore degli affiliati, sia liberi che detenuti; la presunta disponibilità, da parte degli indagati, di armi da fuoco e di veicoli dotati di un sofisticato “sistema di occultamento”. Inoltre, nel corso delle investigazioni, si procedeva anche alla cattura in Dubai di un latitante nonché al sequestro di circa un quintale di sostanza stupefacente di vario tipo, nonché armi da fuoco e autovetture dotate di “sistema di occultamento”, nonché di un ordigno esplosivo regolamentare ed alcune centinaia di munizioni di vario calibro. L’indagine ha portato alla luce un giro vorticoso di hashish e cocaina dalla Spagna e dall’Olanda per i clan napoletani, portato avanti con sofisticati sistemi anti intercettazioni. Ma i carabinieri del comando provinciale di Napoli, coordinati dalla Dda, hanno ribattuto con investigazioni ad alto livello e hanno azzerato i due gruppi che agivano sull’asse Barcellona-AmsterdamNapoli. Tra gli indagati spiccano nomi noti alle forze dell’ordine come Giovanni Corte se “o’ cavallaro” di Secondigliano, storico fedelissimo dei Di Lauro, Carlo Esposito “o’ chiatto” di Pianura e Vincenzo Della Monica detto “o’ Gabibo” Just”. Mentre tra coloro per i quali non è scattato il provvedimento restrittivo C’è Giuseppe Mazzaccaro, “Peppe della 99”, articolazione territoriale dei Sorianiello.

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