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24 Gennaio 2024 - 08:33
CAIVANO. «Da quando cinque mesi fa abbiamo iniziato l’intervento a Caivano, ci sono state 15- 20 operazioni “Alto Impatto”, con decine di migliaia di persone identificate. Qui abbiamo creato un modello innovativo che ha reso visibile e rafforzato il raccordo tra ministero dell’Interno e della Pubblica amministrazione». Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi (nella foto a sinistra), che ha poi evidenziato che «tali operazioni, che hanno la finalità di dimostrare la presenza dello Stato sul territorio, proseguiranno». La “squadra” di Giorgia Meloni fa scendere dunque in campo a Caivano un pezzo da 90, il ministro dell’Interno e, con lui, il “regista” della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo (nella foto a destra). Piantedosi spazia a tutto campo, alcune tematiche riguardano prettamente il Parco Verde, altre “coinvolgono” anche e soprattutto Napoli e altri grandi città. I due ministri hanno presentato, insieme al commissario straordinario di Governo, Fabio Ciciliano, e alla commissione straordinaria, il “Programma degli interventi per incrementare la capacità tecnica ed operativa del Comune di Caivano”. All’incontro c’erano anche il sindaco della Città metropolitana di Napoli Gaetano Manfredi, il questore di Napoli Maurizio Agricola e il prefetto di Napoli Michele Di Bari. Oggi Manfredi, insieme con i sindaci di Roma e Milano partecipa al “forum delle aree metropolitane, che sarà dedicato - spiega il ministro alla sicurezza delle stazioni ferroviarie. Vedremo come si possono estendere le azioni fatte all’interno delle stazioni, penso al progetto “Stazione sicure”».
CRIMINALITÀ GIOVANILE. «Sono d’accordo con il presidente del tribunale di Napoli quando dice che sulla microcriminalità non bisogna essere buonisti, ma severi. E anche dal punto di vista normativo siamo intervenuti un questa direzione non abbassando l’età imputabile, sulla quale devono esprimersi gli esperti, ma abbassando l’età per l’applicazione di alcune misure di prevenzione o cautelari». È la risposta ai cronisti sulla recenti dichiarazioni del presidente del tribunale di Napoli Elisabetta Garzo, che aveva parlato di «criminalità giovanile feroce» e di «eccessivo buonismo negli ultimi anni». Per Piantedosi «il vero tema è intercettare prima i fenomeni criminali. I magistrati ci hanno detto che prima del nostro intervento normativo, quando le forze dell’ordine fermavano un ultra14enne con un’arma, non potevano far altro che riaccompagnarlo a casa. Noi siamo intervenuti creando i presupposti perché ciò non accada più».
TROPPE ARMI IN GIRO. «A Napoli girano troppe armi, soprattutto nella disponibilità di minorenni. Questa è una piaga sociale». Piantedosi risponde così in merito all’episodio di qualche giorno fa - 80 proiettili esplosi in seguito ad un agguato - e ricorda come «qualche mese fa con la Questura e le forze dell’ordine napoletane abbiamo fatto un'imponente e importante operazione di perquisizione e di ricerca anche di armi in alcune aree della città. Proseguiremo - garantisce Piantedosi - a fare operazioni di questo tipo».
OCCUPAZIONE CASE ABUSIVE. «L’emergenza legata alle occupazioni abusive di case si combatte migliorando la capacità amministrativa nella gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Questo è un tema molto importante e proprio a Caivano vorremmo sperimentare un modello di azione da esportare in altre realtà difficili».
DISPERSIONE SCOLASTICA. «Molte iniziative pensate per Caivano sono finalizzate a combattere il fenomeno della dispersione scolastica, tra cui la creazione di una piattaforma digitale per un più accurato monitoraggio del fenomeno».
IL MODELLO “CAIVANO”. Ultimo punto trattato dal titolare del Viminale è il leitmotiv di tutti i ministri arrivati nel Parco Verde e aree limitrofe: «Come Governo abbiamo creato un modello innovativo su Caivano, con l’obiettivo di accompagnare il Comune a una sua autonoma capacità, per sviluppare e innalzare la capacità amministrativa e per sperimentare quelle metodologie che possano essere trasposte anche altrove».
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