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Gratteri lancia l’allarme: il sistema App non funziona, server intercettazioni a rischio hacker

Gratteri lancia l’allarme: il sistema App non funziona, server intercettazioni a rischio hacker

''Si è detto all'Europa che con il sistema App avremmo velocizzato i processi penali. Il sistema doveva entrare in funzione il 2 gennaio, ora non funziona o al massimo al 20%, ora l'archiviazione di un processo richiede due ore e il sistema App si utilizza solo per l'archiviazione, non l'intera informativa via telematica. App è nato vecchio, farraginoso, non sono stati scelti tecnici, ingegneri informatici capaci di andare più veloce rispetto ai sistemi telematici precedenti. Quelli di prima erano più parziali, ma più veloci e nessuno si crea problemi''.

Lo ha detto il procuratore della Procura di Napoli, Nicola Gratteri, a proposito dell'avvio del processo penale telematico, durante l'audizione alla Commissione Giustizia della Camera, nell'ambito dell'esame dello schema del decreto legislativo sull'efficienza del processo penale, nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari.

''Anche la centralizzazione dei server per le intercettazioni telefoniche è un rischio, le organizzazioni criminali possono pagare gli hacker, prendendosi server e avendo intercettazioni delle procure d'Italia, attenzione all'ossessione di centralizzare tutto - ha aggiunto Gratteri -, gli hacker, che entrano in aziende private, possono entrare nei ministeri, attenzione, a chi propone leggi va richiesto quale è il target di sicurezza, gli hacker sono la nuova frontiera del crimine, del riciclaggio e della sicurezza''.

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