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25 Gennaio 2024 - 09:35
Vertice al Viminale: più uomini e pattugliamenti a piedi intorno piazza Garibaldi. Manfredi incontra il ministro Piantedosi: «Anche 116 militari per controllare l’area della stazione»
NAPOLI. Quell’agguato a un 18enne avvenuto il 19 gennaio a corso Lucci circa ottanta colpi sparati dai killer che hanno anche ferito una donna per errore ha fatto balzare l’allarme Napoli in cima alle priorità del tavolo aperto al Viminale sulla sicurezza nelle grandi città. Così, dopo aver spedito all’ombra del Vesuvio 165 unità di polizia in più e 68 carabinieri, il ministro Matteo Piantedosi ieri ha incontrato il sindaco Gaetano Manfredi, il prefetto, Michele di Bari, e il questore di Napoli, Maurizio Agricola, per fare il punto sulle attività di contrasto alla criminalità per garantire maggiore sicurezza nel territorio urbano e dell’area metropolitana.
LE MODALITÀ OPERATIVE D’IMPIEGO. Dopo il rafforzamento numerico di agenti e carabinieri, il piano del ministero dell’Interno contro raid e aggressioni passa ora anche per le modalità operative d’impiego degli uomini. L’obiettivo è ottimizzare al massimo l’effetto di controllo del territorio: in questo senso è stato deciso un diverso modus operandi per garantire maggiore sicurezza attorno alla stazione di piazza Garibaldi e nelle zone limitrofe. Una zona che spesso, soprattutto nelle ore serali e notturne, diventa terra di nessuno.
IL SINDACO. Di un «cambio della modalità operativa» parla apertamente il sindaco di Napoli, che al termine dell’incontro spiega: «Sono soddisfatto che il ministro abbia accettato anche una nostra proposta, presentata partendo da esperienze condotte a Napoli per migliorare la sicurezza nelle aree intorno alle stazioni e non solo all’interno, cambiando la modalità operativa».
L’IMPEGNO UNITO AI MILITARI. Non solo polizia e carabinieri. Ai rinforzi previsti sul fronte delle forze dell’ordine si aggiungono i militari del contingente ordinario dell’operazione Strade sicure che per Napoli sono stati incrementati di 45, portando così la forza complessiva disponibile a 658 unità. Piantedosi ha sottolineato che nel 2024 a Napoli saranno 116 i militari impegnati a garantire maggiore sicurezza nello scalo ferroviario.
«PATTUGLIAMENTI A PIEDI E UN SISTEMA INTERFORZE». Uscito dal Viminale, Manfredi conferma che si è discusso di una nuova modalità organizzativa che prevede «pattugliamenti a piedi utilizzando un sistema interforze che consenta di ottimizzare le risorse». Un dispositivo che prevede anche l’impiego dei militari, «non più fermi ma in movimento e di integrare questo dispositivo speciale con le azioni fatte nelle zone ancora più lontane dalla stazione».
ATTENZIONE ALLE ZONE CONTIGUE ALLE STAZIONI. Il sindaco sottolinea che nel capoluogo campano «è stato verificato che facendo interventi intensivi sulle stazioni, poi c’erano spostamenti di situazioni di precarietà in zone contigue», in primis nei dintorni di piazza Garibaldi. Quindi «ora ci sarà un lavoro integrato sul territorio, con più uomini e con una modalità operativa diversa, continua sette giorni su sette fino alle ore 24», assicura Manfredi. Un allarme, quello in ordine alla criminalità urbana sempre più aggressiva, che non riguarda solo Napoli. A testimoniarlo il fatto che ieri, al Viminale, con il primo cittadino partenopeo c’erano anche i colleghi di Roma, Roberto Gualtieri, e di Milano, Giuseppe Sala, perché i problemi sono simili in tutte le grandi città, da Nord a Sud.
«ESTENDERE I DISPOSITIVI DI CONTROLLO». «Abbiamo condiviso l’apprezzamento per il miglioramento delle condizioni di sicurezza nelle stazioni delle tre città metropolitane. Abbiamo ritenuto di estendere i dispositivi di controllo anche alle aree esterne degli scali ferroviari con il contributo dei militari assegnati con l’ultima manovra di bilancio e del personale della Polizia ferroviaria», ha dichiarato Piantedosi.
I FONDI STANZIATI. Il titolare del Viminale ha poi sottolineato le risorse finanziarie destinate nel 2023 ai tre capoluoghi nell’ambito del “Fondo per la sicurezza urbana”, per un importo di oltre 13,5 milioni di euro, con un incremento di circa 3,8 milioni rispetto alle somme inizialmente stanziate.
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