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26 Gennaio 2024 - 09:17
NAPOLI. Il Carnevale si avvicina. Ma quello a via Epomeo potrebbe non vedere la sua sesta edizione. Palazzo San Giacomo se ne tira fuori. Non apporterà il proprio contributo economico. Con la delibera 327, promossa dall’amministrazione comunale, i privati dovranno farsi carico dei costi per il dispiegamento della Polizia Municipale sul posto. Fatta eccezione per gli eventi che promuovono l’interesse pubblico e culturale dei cittadini. Secondo il Comune, il carnevale in via Epomeo non è tra questi. In realtà «si tratta di un evento che negli anni si è conquistato una sua storia ed un suo spazio in un territorio come Soccavo dove non succede mai nulla» spiega Giovanni Adelfi, direttore del centro commerciale naturale di via Epomeo e principale organizzatore del carnevale.
Con il Comune che non paga gli oneri, il costo per i privati ammonterebbe a 6mila euro al giorno. Un prezzo che il centro commerciale a via epomeo, essendo un'attività senza scopo di lucro, non può sostenere. «Non riusciamo a raccogliere questa cifra dai contributi che riceviamo» spiega Adelfi. Pena anche il breve preavviso. Il patrocinio del Comune infatti era già pronto il luglio scorso. E così anche per i patrocinii della Camera di Commercio, regione Campania e Ministero della Cultura. Ma il regolamento è stato approvato a dicembre e raccogliere 20mila euro in due mesi non è cosa da poco. «Abbiamo artisti in attesa di essere chiamati e la possibilità di ospitare il Circo Togni», rivela Adelfi «ma al momento devo dichiarare l’annullamento dell’evento».
Una scelta ferma da parte dei privati. A meno che il Comune non si dica disposto a dichiarare la valenza sociale dell’evento, come già fatto per la festa dei gigli. In effetti, il patrocinio del Ministero della Cultura impersonifica il riconoscimento nazionale da parte delle Istituzioni. Collocando il Carnevale di via epomeo come «una manifestazione di una certa rilevanza». Con un ripensamento da parte del Comune, Adelfi si dice pronto a «fare le corse» per garantire ai cittadini una tradizione attesa tutto l’anno.
Sul caso è intervenuto anche il consigliere comunale Catello Maresca: «Concordo con quanto espresso dal consigliere Maurizio Lezzi, già Presidente della 9 Municipalità, che sin da subito aveva denunciato incompetenze e lacune in questo provvedimento che priva, di fatto, una comunità intera di una iniziativa aggregante e fondamentale sia in termini umani che economici». Infine, il magistrato conclude accusando l'attuale Amministrazione di classificare i cittadini in napoletani di serie A e di serie B, in base al quartiere in cui si vive «lasciando Napoli alla mercè di un turismo mordi e fuggi dando poco spazio alla crescita e alla qualità senza nemmeno la capacità di difendere le nostre tradizioni».
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