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29 Gennaio 2024 - 08:54
A un anno dall’inizio della sperimentazione, il bilancio dell’endocrinologo dell’Ospedale del Mare
NAPOLI. Interventi innovativi alla tiroide: sono quelli in fase di sperimentazione sotto la guida di Stefano Spiezia, direttore dell’Uosd di Chirurgia Endocrina ed Ecoguidata dell’Ospedale del Mare.
Dottore, a un anno dall’inizio della sperimentazione per procedere all’ablazione dei noduli alla tiroide ma senza utilizzare il calore, come alternativa alla chirurgia, a che punto si è?
«Abbiamo completato a dicembre la fase 1 e 2 dello studio clinico con la quale abbiamo testato la nuova tecnologia (nps)FA dell’azienda californiana Pulse Bioscience. Questo ci ha permesso di provare la sicurezza della metodica e l’efficacia della necrosi indotta senza produzione di calore e di danni alle strutture nervose e vascolari».
Quanti pazienti sono stati arruolati?
«Cinque nella fase 1 hanno effettuato il test di efficacia, 15 nella fase 2 quello di sicurezza. E il 22 gennaio abbiamo invece arruolato i primi cinque pazienti per effettuare il trattamento completo, per la prima volta al mondo, che ci consentirà di ridurre il volume dei noduli senza alcun effetto collaterale».
Come nasce questa nuova tecnica?
«Da esperienze similari di utilizzo della stessa tecnologia per la ablazione cardiaca di fasci anomali o di lesioni dermatologiche. Una tecnologia simile detta elettroporazione è utilizzata attualmente per il trattamento del carcinoma del pancreas».
In che cosa consiste specificamente?
«Si esegue in anestesia locale con dimissione dopo un’ora: il campo elettrico generato intorno alla punta dell’ago introdotto nel nodulo provoca la morte cellulare, la cellula si trasforma nel suo “ghost”, o fantasma, perché resta solo l’involucro ed il suo contenuto si riversa all’esterno e viene digerito dal nostro sistema immunitario. Questo processo è conosciuto in biologia come “apoptosi”. Pertanto non c’è effetto termico, non c’è danno ai nervi che muovono le corde vocali, non c’è infiammazione e soprattutto nessuna cicatrice interna od esterna».
Su quali pazienti si può praticare?
«Non ci sono controindicazioni. Le indicazioni sono per tutti i noduli sintomatici che provocano una compressione sulla trachea o un ingombro antiestetico del collo».
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