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29 Gennaio 2024 - 11:25
Per il completamento delle opere da realizzare nell'area Sin di Bagnoli-Coroglio "servono 1,2 miliardi di euro tra bonifica a mare, realizzazione delle infrastrutture, realizzazione del Parco urbano e del Waterfront". Lo ha spiegato il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, commissario di governo per l'area di Bagnoli, facendo il punto sullo stato di avanzamento delle attività per la bonifica ambientale e la rigenerazione urbana del Sin Bagnoli-Coroglio nel corso del Consiglio comunale monotematico. A fronte dell'utilizzo "dei circa 450 milioni di finanziamento per le attività di bonifica sulla parte a terra", già avviate, Manfredi ha spiegato che "per poter andare avanti nelle attività di completamento di Bagnoli per la parte a terra servono risorse per la realizzazione delle infrastrutture, cioè le strade, le fogne e la distribuzione di acqua, e per la realizzazione delle due opere pubbliche previste, il Parco Urbano e il Waterfront. Il resto dovrà essere fatto dai privati che acquisiscono i suoli e realizzano quello che devono realizzare".
Per bonifica a mare, infrastrutture, Parco urbano e Waterfront "ci vogliono 1,2 miliardi di euro. Per la parte stradale, fognaria e distribuzione idrica ci sono i progetti esecutivi ma non c'è la copertura finanziaria, abbiamo i progetti ma non le risorse". Manfredi ha ricordato che "per la realizzazione della rete elettrica abbiamo fatto un accordo con Enel Distribuzione e Terna, firmato il 16 gennaio. La distribuzione partirà da una cabina primaria che trasforma l'altissima tensione in media tensione, poi le cabine secondarie trasformano in bassa tensione e poi c'è la distribuzione domestica. L'intervento è finanziato da fondi Pnrr e l'attività di questo sistema complicato partirà tra qualche settimana, verrà realizzata la rete elettrica. La cabina primaria, molto grande, servirà non solo il sito di Bagnoli ex Sin ma tutto il territorio di Bagnoli, tutto il quartiere".
"La bonifica a mare" nel Sin di Bagnoli sarà "la più grande mai realizzata in Europa". Lo ha detto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, commissario per l'area ex Italsider di Bagnoli-Coroglio, facendo il punto delle attività in corso in Consiglio comunale. Per la bonifica a mare, ha spiegato Manfredi, "abbiamo avviato la realizzazione di un progetto definitivo che chiarisse come fare la bonifica, quali erano gli standard da raggiungere e ovviamente il costo. Questo progetto non era stato mai fatto. Il progetto definitivo è stato fatto ed è in valutazione perché è un progetto molto complicato. Si tratta della bonifica a mare più grande mai realizzata in Europa, non è stata mai fatta una bonifica a mare su spazio così grande, considerato l'inquinamento di idrocarburi e metalli pesanti che c'è".
Manfredi ha sottolineato che "il problema non è l'inquinamento dell'acqua, quello che è inquinato è il fondale. Il mandato che è stato dato ai progettisti che hanno vinto la gara è di garantire la balneabilità e di rispettare il requisito previsto per legge della rimozione della colmata". Il progetto "prevede l'eliminazione della colmata, cosa molto complicata, e poi una bonifica che viene realizzata sia sulla spiaggia che sul sottofondo, che prevede la rimozione del sottofondo marino per una certa profondità per garantire l'eliminazione degli strati superficiali. Poi si realizzerà una scogliera soffolta, che arriva a pelo d'acqua, circa all'altezza di dove oggi arriva la colmata, dove c'è una profondità di 7 metri, per evitare che ci sia ricambio dei sedimenti marini. È come un muro, una protezione per bloccare il ricambio del fondale e fare in questo modo che la bonifica resti in maniera permanente". Il costo complessivo dell'intervento "è intorno ai 650 milioni di euro. Ora sappiamo cosa si deve fare e quanto costa. Fino ad adesso si è discusso moltissimo della bonifica a mare ma non c'è mai stato un progetto, che è stato fatto in questo ultimo anno. Senza progetto non potevamo discutere nel merito".
Al contempo, ha proseguito Manfredi, "stiamo valutando tecnologie alternative di bonifica a quella tradizionale che prevede togliere tutto quello che c'è e portarlo via. Ci sono studi che si stanno facendo con la Stazione zoologica Anton Dohrn e il Cnr, che stanno utilizzando tecnologie più innovative, sistemi di decomposizione chimica, elettrodi a mare, ma queste tecnologie oggi non sono ancora certificate e accettabili per gli organi di controllo nazionali. Avendo un po' di tempo davanti stiamo valutando in parallelo di poter utilizzare tecniche di bonifica a mare che siano meno invasive". Il problema, ha sottolineato il sindaco, "non è solo di costo ma anche di impatto, perché togliere tutto questo materiale e portarlo a discarica significa centinaia e centinaia di camion che portano via su strada milioni di metri cubi di materiale. Abbiamo chiesto anche una valutazione di impatto non solo dell'effetto finale ma anche di quello transitorio. Stiamo facendo fare analisi costi-benefici su varie tecniche di intervento, il tema si sta affrontando e avremo una risposta concreta".
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