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30 Gennaio 2024 - 15:26
Più di 150 camici bianchi, soprattutto infermieri si sono riuniti all’Istituto tumori Pascale di Napoli presso l’Aula Cerra in un tavolo di approfondimento dei Case manager nell’ambito della Rete oncologica campana. Si tratta del primo evento interamente dedicato al ruolo cruciale del case manager (coloro che accompagnano i pazienti presi in carico dalla rete nei percorsi di cura dei pazienti affetti da tumore). L’evento, ideato e organizzato da Attilio Bianchi, direttore generale dell’Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale di Napoli e coordinatore della Rete oncologica campana (ROC), da Sandro Pignata – Coordinatore scientifico regionale della ROC e da Davide D’Errico – referente e coordinatore dei case manager. L’evento scientifico è stato organizzato da LinkHealth - Health economics, outcomes & epidemiology Srl e ha avuto il patrocinio della Regione Campania. Fari puntati dunque sul ruolo centrale e cruciale del Case manager nella Rete oncologica campana diventata un modello anche per altre regioni.
“Finora questo approccio integrato e orientato ai bisogni del paziente – sottolinea Bianchi - ha raggiunto un notevole successo tanto da essere imitato anche da altre regioni italiane interessate al nostro modello di rete di cura. Sicilia e Calabria hanno già fatto richiesta di usare nostra piattaforma e la prossima settimana la presentiamo alle Marche”.
Un valore che fa da traino per l'intera rete oncologica di cui il Pascale è un Hub.
Non è un caso che i dati Agenas sulle Reti oncologiche delle regioni pongono quella campana al quinto posto in Italia mentre migliorano gli indici di fuga verso altre regioni dei pazienti oncologici. Per il tumore della mammella questa è in netto recupero e nel complesso c’è stato un recupero medio dell’11% della migrazione sanitaria. Centrale dunque anche il ruolo dei caregiver che assumono il ruolo cruciale di accompagnamento dei pazienti nei percorsi di cura”. Sandro Pignata, coordinatore scientifico della Rete oncologica e da Davide D’Errico, referente dei case manager spiegano: "La carta vincente è l'approccio integrato e orientato ai bisogni del paziente”.
“I risultati positivi raggiunti dalla Rete oncologica campana e la significativa riduzione della mobilità passiva in ambito oncologico - conclude il direttore Bianchi - sono il frutto dell'impegno straordinario di tutti coloro che lavorano all'interno della Rete. Il case manager è la punta di diamante della ROC, svolgendo un ruolo chiave come punto di riferimento operativo per clinici, pazienti e caregiver. “Un ringraziamento ai Case manager proviene anche dalla Regione Campania - afferma Anna Maria Ferriero, dirigente regionale dell’unità operativa distrettuale per l’attuazione Piano regionale assistenza sanitaria territoriale - stiamo continuando a lavorare, insieme alle direzioni strategiche aziendali, sul percorso di riconoscimento e valorizzazione della figura professionale del Case manager”.
“Da questa figura professionale altamente formata dipende l’efficacia del Gruppo oncologico multidisciplinare (GOM)- ha infine ribadito Sandro Pignata - in quanto il Case manager è l’organizzatore di tutto ciò che avviene all’interno dei GOM, rappresentando il coordinatore e facilitatore del percorso oncologico multidisciplinare”.
Programmi di formazione continua, organizzazione di incontri periodici per la condivisione di esperienze e migliori pratiche, potenziamento del networking tra le diverse figure, definizione di percorsi di cura sempre più personalizzati e di alta qualità le proposte per il futuro della rete. Al convegno hanno partecipato più di 150 Case manager operanti nelle diverse strutture sanitarie, tra CORP e CORPUS (le strutture hub di riferimento per le cure oncologiche) ma anche le Asl e Case di cura accreditate, distribuite in tutta la regione Campania.
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