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Trema la mala dei Quartieri, narcos dei Masiello si pente

Trema la mala dei Quartieri, narcos dei Masiello si pente

Colpo di scena ieri alla prima udienza del processo a carico dei componenti del clan a tre teste dei Quartieri Spagnoli. I pm Mozzillo e Carrano hanno depositato i primi verbali di Dario Catalano, neo collaboratore di giustizia che era accusato di 416bis e di un episodio di detenzione di cocaina. È presumibile che la decisione del 47enne, nonostante non avesse ruoli di primo piano nell’organizzazione, influisca sulla direzione del rito abbreviato. Dipenderà, naturalmente, dal contenuto delle dichiarazioni rese. Lui risponde di associazione insieme con i Masiello (Antonio e Vincenzo), Antonio Esposito “’o pallino” ed Eduardo Saltalamacchia. Mentre nell’altro capo di imputazione sono indagati in concorso Eduardo Saltalamacchia e Ciro Burraccione. L’indagine che inflisse un duro colpo ai tre clan dei Quartieri Spagnoli, in quel periodo all’apice della forza, ebbe come punto centrale il traffico di sostanze stupefacente: business principale della malavita dei vicoli tra via Toledo e corso Vittorio Emanuele. Agli atti dell’inchiesta per i fiumi di droga che arrivavano e venivano smerciati, oltre a decine di intercettazioni e videoriprese, ci sono anche le dichiarazioni di ben sedici pentiti, tra i quali spiccano gli ex boss Marco Mariano e Salvatore Giuliano, Maurizio Overa, Antonio Rivieccio e Daniele Pandolfi. Toccherà così al collegio difensivo (composto tra gli altri dagli avvocati Leopoldo Perone, Antonio Rizzo, Giuseppe De Gregorio, Carlo Ercolino e Tiziana De Masi) provare ad aprire uno squarcio in un’indagine rivelatasi ad oggi a dir poco blindata. L’inchiesta aveva accertata l’esistenza di un superclan a tre teste, frutto di un accordo tra altrettanti ras dei Quartieri Spagnoli: Antonio Esposito “’o pallino”, Vincenzo Masiello “’o cucù” ed Eduardo Saltalamacchia, che rischiano una stangata. Il patto è datato dicembre 2019, poco dopo la scarcerazione di quest’ultimo e la ripresa del controlla sulla zona. Da quel momento sono partite le indagini culminate a fine maggio nell’esecuzione di una maxi ordinanza di custodia con 53 persone finite in manette su 58 complessivamente indagate. Tra loro c’erano personaggi di spicco della malavita del centro storico in rapporti, a seconda dei casi, con i Mazzarella e i Contini. Inquirenti e investigatori hanno costruito il quadro accusatorio grazie a investigazioni tecniche che hanno permesso anche di risalire agli autori del duplice tentato omicidio di Domenico Masi e Paolo Pesce. Ma la maggior parte dei destinatari del provvedimento restrittivo dovranno rispondere, a seconda delle varie posizioni, di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata allo spaccio e al traffico di stupefacenti, estorsione, ricettazione e armi. In particolare Saltalamacchia controllava la Pignasecca, Esposito il centro dei Quartieri, i Masiello largo Baracche e dintorni. Tutti gli imputati vanno ritenuti innocenti fino all’eventuale condanna definitiva.

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