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01 Febbraio 2024 - 11:34
NAPOLI. Blitz non solo a Fuorigrotta, ma anche nel vicino quartiere Soccavo. È qui che, sempre alle prime luci di ieri, i carabinieri hanno eseguito una perquisizione mirata, scaturita dalle dichiarazioni del neo pentito Gaetano Vigilia. Il blitz ha portato al nuovo arresto di Luigi Sorrentino (nel riquadro a destra) e Loredana Belluno (nel riquadro a sinistra), rispettivamente genero e figlia del defunto ras Vincenzo Belluno, alias “squaglietta”. A entrare in azione anche in questo caso sono stati i carabinieri del nucleo Investigativo, i quali hanno effettuato anche una serie di perquisizioni delegate dal tribunale partenopeo: a finire in manette Luigi Sorrentino, 37enne del posto già noto alle forze dell’ordine e sua moglie Loredana Belluno, 41 anni, anche lei già nota alle forze dell’ordine. Nell’abitazione dei due, in via Carlo Franza, i militari dell’Arma hanno rinvenuto e sequestrato 20mila euro in contanti, decine di dosi di cocaina, diversi orologi di pregio. L’uomo è stato trasferito in carcere mentre la donna ha rimediato per il momento i domiciliari. Rispondono entrambi di detenzione di droga a fini di spaccio, reati aggravati in quanto commessi per avere agevolato un’organizzazione mafiosa. Sul loro conto ha reso diverse dichiarazioni il neo collaboratore di giustizia Gaetano Vigilia junior, ormai ex emergente ras dell’omonimo gruppo di mala con base in via Palazziello, nel quartiere Soccavo. Le reazioni alla cattura della coppia non si sono fatte attendere: «Belluno e Sorrentino non sono nuovi alla giustizia: nel 2017 finirono in manette sempre perché trovati in possesso di droga. La donna è tra l’altro figlia dell’ex boss Vincenzo Belluno detto “Squaglietta”, vecchio referente della camorra cutoliana al rione Traiano di Napoli». Lo sottolinea, in una nota, il deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli che così commenta l’arresto da parte dei carabinieri di Luigi Sorrentino, 37 anni, e di sua moglie, Loredana Belluno, di 34 anni, legati da vincoli di parentela con elementi della criminalità organizzata. «Da anni sono star osannate sui social - dice ancora il deputato - con post e video a favore dei clan, della delinquenza, dello spaccio, dell’uso delle armi e contro le forze dell’ordine. Si tratta di figure inquietanti che invece di vergognarsi di quello che rappresentano lo hanno mostrato sempre in pubblico ricevendo grande consenso e consensi sui alcune piattaforme a partire da Tik Tok. Uno scenario inquietante che deve farci riflettere della deriva sociale, culturale e criminale che stiamo affrontando dove soggetti palesemente portatori di disvalori delinquenziali vengo eretti a punti di riferimento di una parte importante e significativa della popolazione», conclude il deputato Borrelli. Sorrentino era tornato in libertà nel maggio 2021, quando i giudici di appello gli hanno inflitto una condanna ad appena un anno, quattro mesi in meno rispetto a quanto rimediato nel precedente giudizio. I giudici avevano quindi disposto anche la revoca degli arresti domiciliari e il narcos era tornato a piede libero.
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