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Assedio alle basi dei Cutolo, in manette la nipote del ras

Assedio alle basi dei Cutolo, in manette la nipote del ras

Blitz nella piazza di spaccio della “44”, arrestata la 27enne Brigida Di Napoli. Trovate dosi di cocaina, hashish ed “erba”, ma la pusher va ai domiciliari

NAPOLI. Nonostante le decine di arresti incassati negli ultimi anni, sembra proprio che il clan Cutolo e i suoi reduci non abbiano alcuna intenzione di battere in ritirata. La prova arriva dall’ultima operazione messa a segno dalle forze dell’ordine nella “piazza” di via Marco Aurelio, storica roccaforte della cosca: a finire in manette è stata questa volta Brigida Di Napoli, 26enne nipote del narcos Vincenzo Gravina, alias “’o zì chiatt”, cognato del ras Salvatore Cutolo “Borotalco”. A tradire la giovane donna è stata un’imprudenza che le è costata molto cara: la pusher non si è infatti resa conto che quelli che le si erano parati davanti erano in realtà due carabinieri in borghese.

La sua permanenza in carcere è però durata davvero poco. Difesa di fiducia dall’avvocato Paolo Gallina, Di Napoli ha infatti ottenuto gli arresti domiciliari al termine dell’udienza di convalida. Il blitz è scattato nel primo pomeriggio di martedì, quando una pattuglia di carabinieri in borghese ha deciso di perlustrare alcune delle piazza di spaccio del rione Traiano. Le cattive sorprese non si sono fatte attendere e sono arrivate dalla “base” di via Marco Aurelio 222, nella famigerata zona della “44”. I militari dell’Arma, grazie a una mossa fulminea, sono riusciti ad aggirare la sorveglianza delle vedette e a raggiungere l’ingresso della palazzina. Proprio qui sono stati avvicinati dalla 26enne che, con fare spavaldo, ha domandato: «Che dovete avere?». A quel punto la donna ha prelevato una bustina di “erba” da un’intercapedine e non appena si è apprestata a consegnarla ecco che sono scattate le manette con l’accusa di spaccio.

Gli investigatori hanno poi passato al setaccio la zona della cattura, scoprendo altri 46 grammi di marijuana, 42 grammi di hashish e quasi 9 grammi di cocaina. Nelle tasche della pusher sono stati invece trovati 370 euro di dubbia provenienza, che pertanto sono stati sequestrati. Dopo le formalità burocratiche di rito, Brigida Di Napoli è stata trasferita nel carcere di Pozzuoli, ma la sua permanenza in cella è durata giusto una manciata di giorni. Nell’udienza di convalida la donna ha ammesso le proprie responsabilità, spiegando al giudice di essere costretta a fare la spacciatrice in quanto da tempo non riesce a trovare un impiego lavorativo. Il giudice, accogliendo in pieno l’istanza del difensore, l’avvocato Paolo Gallina, ha quindi deciso di offrire alla 27enne una seconda possibilità, concedendole gli arresti domiciliari. Già ieri la donna ha quindi lasciato il carcere.

Le indagini sul caso non sono però ancora del tutto chiuse. Investigatori e inquirenti vedono osservano infatti con una certa preoccupazione l’ennesima recrudescenza del fenomeno dello spaccio di droga al rione Traiano. Nella zona sembrano infatti essere ancora attive diverse organizzazioni criminali, dai Cutolo ai Puccinelli-Petrone, passando per i Sorianiello. Organizzazioni ben strutturate che, nonostante gli arresti rimediati in questi anni, sembrano non avere alcuna intenzione di mollare il lucroso business dello spaccio di stupefacenti.

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