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07 Febbraio 2024 - 08:56
La Regione Campania vara un piani di riqualificazione, costruzione di nuovi alloggi e rigenerazione urbana del patrimonio di edilizia residenziale pubblica: il tutto su 110mila immobili, 72mila dei quali sul territorio della città metropolitana di Napoli con uno stanziamento di 600 milioni di euro di finanziamenti. Il programma specifico del Fondo complementare al Pnrr prevede 295 milioni per demolizione, ricostruzione e rigenerazione degli spazi di pertinenza dei fabbricati. Il bando era rivolto ai Comuni della Campania proprietari di edilizia residenziale pubblica e all’Acer, con uno stanziamento di 150 milioni di euro. Per la restante parte, 60 milioni sono previsti per i progetti del Comune di Napoli e 85 per quelli dell’Acer. Le graduatorie sono state approvate a febbraio 2022 e sono stati finanziati 54 interventi. Cento milioni del Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare vanno alla riqualificazione del rione San Gaetano a Napoli; l’agrivillaggio nel litorale domizio da realizzare attraverso il recupero di beni confiscati alle mafie e il ripopolamento nelle aree interne della provincia di Avellino e Salerno. «Siamo nella condizione di poter fare una riforma strutturale. Innanzitutto dei criteri per l’assegnazione calcoliamo l’Isee ma anche la qualità degli alloggi che vengono offerti» dice il governatore Vincenzo De Luca. L’aumento dei canoni è proporzionato alla situazione economica delle famiglie, in modo che l’aumento sia sostenuto dalle fasce economiche medioalte. «Abbiamo una grande, immensa questione sociale nella quale si intrecciano problemi di povertà vera, di illegalità, di penetrazione camorristica. Noi rivendichiamo il fatto che nei tre anni che abbiamo alle spalle, tra Covid e crisi sociale, siamo riusciti a non aumentare di un euro i fitti. E come Regione Campania abbiamo integrato i bilanci dell’Acer. Abbiamo un 30% di occupanti che non pagano. Se c'è una morosità incolpevole, e la gente non ha neanche il pane, è chiaro che dobbiamo dare dei contributi ulteriori. Ma se ci sono i furbi, i furbi devono pagare, poco, ma devono pagare, perché le risorse incamerate servono per fare le manutenzioni.» dice De Luca. Dal canto proprio, l’assessore all’Urbanistica, Bruno Discepolo, chiarisce che «stiamo provando a riformare il settore con regole chiare e trasparenti che consentano di andare in una direzione di legalità in un settore per decenni abbandonato a se stesso e operiamo su più gambe, dando più efficacia alle nostre azioni attraverso l’Agenzia regionale e con un grande investimento infrastrutturale da circa 600 milioni per la riqualificazione del patrimonio esistente e la realizzazione di nuovi alloggi».
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