Cerca

«Clan Marino, il capo è Tina Rispoli»

«Clan Marino, il capo è Tina Rispoli»

NAPOLI. «È il capo del clan Marino delle Case Celesti». La clamorosa affermazione, contenuta in un verbale di Salvatore Tamburrino depositato al Tribunale del Riesame dalla Dda, fa slittare il ritorno in libertà per Immacolata Rispoli detta “Tina”, moglie del cantante neomelodico Antonino “Tony” Colombo. Per i giudici infatti l’ex luogotenente dei Di Lauro è un pentito assolutamente affidabile, circostanza che comunque necessità di riscontri in aula durante il prevedibile processo a carico della famosa coppia di coniugi. I quali si trovano esattamente da quattro mesi in carcere, ma va sottolineato che devono essere considerati innocenti fino all’eventuale condanna definitiva, così come gli altri 24 indagati nell’inchiesta culminata nel blitz del 18 ottobre scorso. Il collaboratore di giustizia non ha avuto dubbi quando ha messo nero su bianco che Tina Rispoli sia «il capo del clan Marino, è lei che gestisce la famiglia», al punto che secondo il Tribunale del Riesame la donna «con ingenti ricchezze supporta gli affari dei sodalizi». Ma Salvatore Tamburrino addirittura le ha conferito il ruolo di boss. Lui che conosce bene la camorra di Secondigliano, come dimostra il suo ruolo nel far arrestare dopo oltre 14 anni di latitanza Marco Di Lauro, nome in codice “F4”, ex reggente dell’omonimo clan fondato dal padre Paolo detto “Ciruzzo ’o milionario”. Anche i giudici del Riesame, alla stregua della procura antimafia e del Gip di Napoli classificano Tamburrino come un «collaboratore di estremo rilievo». «Lo spessore criminale della Rispoli - scrivono - è correlato anche alla disponibilità... di ingenti ricchezze che le consente... di supportare affari di sodalizi che le si rivolgono per affari che richiedono un sostegno economico; in particolare - spiegano i giudici - questo è avvenuto con il clan Di Lauro, con il quale i punti di raccordo e di rapporti personali sono molti». Salvatore Tamburrino è ritenuto dalla Procura di Napoli un pentito assolutamente affidabile: le sue dichiarazioni hanno offerto al pm antimafia Maurizio De Marco uno spaccato inedito delle dinamiche del clan che gestiva la più grande piazza di spaccio d’Europa, protagonista di sanguinose faide che fanno provocato centinaia di morti. Le parole del collaboratore di giustizia sul clan Marino (una volta era guidato dal marito della Rispoli Gaetano Marino (detto “Moncherino”) e dal fratello Gennaro (soprannominato “Genny mecchei”) descrivono Tina Rispoli come il vertice del clan che gestiva una lucrosa piazza di spaccio nelle cosiddette “Case Celesti” di Secondigliano. Le sue dichiarazioni sono inserite nelle motivazioni con le quali il tribunale del Riesame di Napoli (ottava sezione, collegio A, presidente Oriente Capozzi), ha confermato l’arresto in carcere al quale la Rispoli che si è opposta con i suoi avvocati. La Procura di Napoli contesta, tra l’altro, a Tina Rispoli il concorso esterno in associazione mafiosa. Le «ingenti ricchezze», sempre secondo i giudici, sarebbero quelle che il defunto marito Gaetano Marino, ucciso in un agguato di camorra a Terracina il 23 settembre 2012, le ha lasciato: «A causa di tale decesso la Rispoli è diventata l’unica detentrice di un’enorme fortuna economica, accumulata dal Marino, composta soprattutto da denaro liquido». Per i giudici del Riesame, quindi, la vedova del boss Gaetano Marino, «è dotata di un’intensa capacità criminale». La donna e il marito, il cantante neomelodico Tony Colombo, furono arrestati lo scorso 18 ottobre insieme con Vincenzo Di Lauro, secondogenito di Paolo Di Lauro alias “Ciruzzo’ o milionario”, nell’ambito di una indagine dei carabinieri del comando provinciale e del Ros di Napoli coordinata dall’ufficio inquirente ora retto dal procuratore Nicola Gratteri.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori