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18 Febbraio 2024 - 09:10
NAPOLI. I rifiuti ammassati a ridosso delle abitazioni di fortuna rappresentano non solo un pericolo per la salute degli abitanti, ma anche un ostacolo alla circolazione riducendo gli spazi di passaggio dei veicoli e impedendo aperture di importanti arterie. Nei campi rom della Circumvallazione Esterna, tra Secondigliano e Arzano, e di Cupa Perillo a Scampia l’allarme ambientale rimanda a quello della tutela e sicurezza delle persone. Un allarme ambientale costante che una profonda inerzia amministrativa e politica non riesce a risolvere ai danni della collettività. I
TANTI RIFIUTI ALL’ESTERNO DEL CAMPO ROM DI SECONDIGLIANO. A ridosso dell’insediamento del “doppio senso’’, opportunamente autorizzato negli anni ’90 e abitato attualmente da circa 300 persone, tra cui tantissimi bambini, per la maggior parte di etnia serba lo scenario è terribile: i cumuli di spazzatura formati da copertoni di auto, paraurti, materiale di risulta quasi invadono la carreggiata in direzione di Casavatore e Casoria superando i guardrail che delimitano l’ingresso del campo all’arteria stradale. Roberto, un residente della zona, sovente percorre quell’arteria. Come così altre migliaia di persone che abitano nelle vicinanze è adirato per quanto accade. «Oramai i rifiuti sono a centro strada - afferma - il pericolo degli incidenti aumenta. Mi chiedo come si possa vivere in queste condizioni e, soprattutto, non intervenire per una bonifica». In realtà Asia, supportata dalla Polizia Ambientale in campo alla Città Metropolitana, allertate anche tramite segnalazioni giornalistiche e di associazioni hanno più volte spedito i compattatori e personale addetti nei pressi del campo rom provvedendo a una pulizia approfondita. Dopo alcuni giorni, però, lo scenario torna quello di sempre con la variabile degli incendi, segno che l’organizzazione di smaltimento e raccolta lì non funziona. Va detto che a gettare i rifiuti sono anche automobilisti di passaggio e non solo gli abitanti del campo.
LA BOMBA ECOLOGICA DI CUPA PERILLO. A pochi chilometri di distanza, ecco la bomba ecologica del campo di Cupa Perillo a Scampia sorto senza alcuna legittimità circa trent’anni fa. Gli abitanti di due distinte aree sono attualmente circa 420. Nonostante il filtro della camionetta dell’Esercito del progetto Strade Sicure, molti avventori arrivano e gettano ogni tipo di materiale approfittando del degrado e della confusione. Non sono mancate voci che vogliono gli abitanti del campo accettare mazzette per incendiare rifiuti prodotti altrove da altri. Nei pressi delle baracche che insistono sotto il ponte della perimetrale e vicino alle due arterie ancora oggi inutilizzabili, nonostante da tempo siano stati stanziati ben sei milioni di euro che la Città Metropolitana deve utilizzare per aprirle, le discariche a cielo aperto sono qualcosa di inimmaginabile per la quantità di materiale di risulta, sacchetti, ingombranti abbandonati. Anche qui gli incendi fanno parte della “cartolina’’, senza soluzione di continuità. Gli abitanti del posto che da tempo chiedono lo smantellamento del campo.
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