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19 Febbraio 2024 - 19:13
NAPOLI. Il Tar Campania ha accolto il ricorso della Regione contro il ministero per le Politiche di Coesione sul mancato riparto del Fondo europeo di sviluppo e coesione, assegnando al Dipartimento per la Coesione il termine di 45 giorni per la definizione dell’istruttoria e la predisposizione dello schema di accordo da sottoscrivere con la Regione stessa. Se ciò non avverrà, sarà nominato un commissario. Vincenzo De Luca segna così un punto nella sua battaglia contro il ministro Raffaele Fitto: «La pronuncia del Tar pone un punto fermo rispetto a una procedura che non si può tenere bloccata a tempo indeterminato», spiega in serata Palazzo Santa Lucia.
«DEMOCRAZIA A RISCHIO». La decisione arriva al termine di un’altra giornata segnata dalle polemiche, con De Luca che torna a sparare a zero sul Governo: «Davvero è a rischio la democrazia. State attenti». Poi l’appello incendiario: «Quando ti tolgono il pane devi scendere in piazza e devi combattere». Manca solo l’invito a salire in montagna. Nel crescendo rossiniano della sua polemica, il governatore sceglie la platea degli studenti del liceo “De Sanctis” della sua Salerno, per dire che è necessario «difendere la nostra democrazia e fare in modo che il Sud non sia tradito dal contro risorgimento che è in atto nel nostro Paese».
«COMBATTO PER VOI». Accompagnato dall’eco tutt’altro che spento delle polemiche seguite alla manifestazione di venerdì scorso a Roma, con tanto di insulto alla premier Giorgia Meloni e di tensione con la polizia nei pressi di palazzo Chigi, De Luca avverte che «ci sono tanti modi per svuotare la democrazia.».
«IO E I MIEI FIGLI ABBIAMO SUBÌTO TANTO». Poi non manca di indossare i panni della vittima quando afferma: «Se dovessi raccontarvi quello che ho subìto in tutta la mia vita e quello che hanno subito i miei figli per colpa mia, ovviamente, perché per attaccare il padre attaccavano i figli, voi forse non ci credereste. Siamo in un Paese nel quale la libertà costa».
FDI: DE LUCA CATTIVO MAESTRO. Le ulteriori parole incendiare di De Luca non fanno altro che alimentare lo scontro politico. Su tutte le furie Fdi, che con la deputata Ylenja Lucaselli accusa: «De Luca è un cattivo maestro e il fatto che parli a delle scolaresche svilisce il ruolo e l’importanza dell’educazione. Non può essere da esempio per le giovani generazioni chi non rispetta le istituzioni e non riesce a concepire il confronto politico al di fuori della contumelia e la provocazione».
GASPARRI (FI): DE LUCA DEVASTATORE DEL SUD. Duro anche Maurizio Gasparri, capogruppo di Fi in Senato: «Credo che De Luca abbia bisogno di due cose urgenti. In primo luogo una visita medica. La seconda cosa aggiunge Gasparri di cui ha bisogno è una bella manifestazione degli esponenti delle aree interne della Campania e soprattutto della provincia di Salerno, che sono state abbandonate da De Luca. È un devastatore del Mezzogiorno». E Severino Nappi, capogruppo della Lega nel consiglio regionale campano, rincara ulteriormente la dose: «Quello di De Luca è uno dei più bassi livelli mai raggiunti dalla dialettica istituzionale».
FITTO: LA RIFORMA DEL TITOLO V FATTA DAL CENTROSINISTRA. A replicare a De Luca sul tema dell’autonomia differenziata è invece il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, che ricorda «che questo provvedimento nasce grazie alla modifica del titolo V della a costituzione che fu varato da un governo di centrosinistra. Diversamente non potremmo stare qui a parlare di autonomia».
PREOCCUPANO I DATI SUI LEA. E a proposito di Autonomia, i dati preliminari del ministero della Salute, relativi al 2022 e pubblicati sul sito “Quotidiano Sanità”, dicono che più della metà delle regioni italiane non garantisce le cure sanitarie essenziali: solo 9 su 21 riescono a farlo mentre 12 presentano valori sotto la soglia in almeno una delle tre macroaree prese in esame. Area prevenzione, area distrettuale e Area ospedaliera. In particolare la Campania risulta carente in due settori: Prevenzione e Distrettuale.
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