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20 Febbraio 2024 - 09:24
La città penultima in Italia per il costo pro capite: 71 euro a cittadino
NAPOLI. L’acquisto dei dispositivi per assicurare il distanziamento sociale; poi tutte le attività connesse alla sanificazione degli ambienti, per non parlare delle spese legate alle corse aggiuntive nel servizio di trasporto pubblico urbano ed extra-urbano per garantire la riapertura delle scuole.
NAPOLI PENULTIMA IN ITALIA. Insomma, l’emergenza pandemica da Covid-19 è costata, in media, 71 euro ad ogni cittadino napoletano. I numeri, contenuti nell’elaborazione effettuata dal Centro Studi Enti Locali che riguarda i comuni italiani con più di 150mila abitanti, e basata su dati del ministero dell’Economia e delle Finanze, dicono però che Napoli è stata la città dove si è speso meno: la spesa pro capite connessa all’emergenza pandemica, infatti, è stata inferiore a quella di tutti gli altri gandi Comuni con la sola eccezione di Taranto, dove sono stati spesi appena 64 euro a cittadino. Tutte le altre città hanno speso di più. In alcuni casi, come a Venezia, che guida la classifica dei costi pro capite, moltissimo di più: 703 euro.
A Napoli, per i costi totali, tra spese registrate e mancate entrate, sono stati spesi quasi 65 milioni e 380mila euro. In totale l’emergenza pandemica è costata alle grandi città italiane oltre due miliardi di euro. Oltre ai costi di cui si è detto, presi in considerazione nelle certificazioni inviate da ogni ente al ministero dell’Economia e delle Finanze, lo studio tiene conto anche delle mancate entrate: si è tenuto conto dei minori introiti derivanti dalle restrizioni anti-pandemiche di tributi come l’Imu, l’imposta di soggiorno o la tassa per l’occupazione del suolo pubblico. Si tratta delle risorse che sono state compensate dal Governo attraverso lo strumento del cosiddetto “fondone” e sulle quali la Ragioneria generale dello Stato sta tirando le somme per vedere chi ha avuto più del dovuto e deve quindi restituire le risorse eccedenti, e chi invece è a credito e riceverà ulteriori rimborsi. In termini assoluti, la città in cui il conto del Covid è stato più salato è Milano (oltre 650 milioni), seguita da Roma (quasi 370 milioni) e Venezia (177 milioni). Importanti anche le mancate entrate e le spese registrate da Torino (145 milioni) e Palermo (143 milioni). In ogni caso, in base ai dati, quasi tutti i Comuni hanno avuto fondi compensativi per evitare la paralisi delle funzioni fondamentali
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