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20 Febbraio 2024 - 09:41
SANT’ANTONIO ABATE. Si sono presentati così come appaiono sul luogo di lavoro: giacche bianche per gli addetti alle cucine, divise nere con i revers elegantissimi in raso per gli addetti alla reception. E in abiti comuni tutti gli altri. Davanti al Comune di Sant’Antonio Abate erano una settantina, con le facce che esprimevano sofferenza e timori. Tremano per il futuro occupazionale i dipendenti del Grand Hotel “La Sonrisa”, conosciuto come “Castello delle Cerimonie”, confiscato e affidato al Comune di Sant’Antonio Abate. I clienti non ne vogliono sapere, bussano continuamente alla porta del grand’hotel a 5 stelle che sorge nella piana del Vesuvio e chiedono con insistenza: cosa sta succedendo? «Abbiamo appreso solo dai media della sentenza che riguarda la nostra fonte di lavoro spiega la signora Emma, addetta alla Reception del complesso ricettivo Stiamo vivendo momenti di profonda angoscia ed incertezza. Perché vogliamo continuare a lavorare. Tra noi ci sono famiglie che pagano un mutuo, il fitto di casa, che hanno figli da mantenere all’università e vorremmo essere rassicurati sul nostro futuro».
Grazie a loro, il Castello delle Cerimonie continua a lavorare a pieno ritmo. Circa 150 ai dipendenti interni e l’indotto di altre 150 persone anche ieri sera erano alle prese con un evento precedentemente programmato. «Ma abbiamo coppie di sposi per le quali sono già organizzate cerimonie nuziali da qui ai prossimi mesi. Che hanno fatto partire le partecipazioni e hanno investito tanto sulla festa per il loro giorno più bello aggiunge Emma che si fa portavoce dei colleghi Ci chiedono cosa sta succedendo. E noi, che abbiamo sempre rispettato la clientela accogliendola e assistendola con grande attenzione e impegno, per la prima volta siamo costretti a rispondere con vaghezza. Chiediamo che le istituzioni ci aiutino a rendere certa la nostra occupazione e anche l’attività che portiamo avanti. Non è un bel messaggio quello che stiamo dando. Ne vale anche dell’immagine della nostra città che ormai è diventata famosa nel mondo proprio grazie al servizio che diamo con la “Sonrisa”.
Ieri i lavoratori hanno chiesto di incontrare il sindaco, Ilaria Abagnale che, però, non era in sede e allora i lavoratori si sono aggiornati per giovedì mattina, per una marcia pacifica nelle strade di Sant’Antonio Abate. Alle 9 partiranno dai cancelli bianchi del “Castello”. «Abbiamo chiesto rispettosamente le autorizzazioni alle forze dell’ordine e al Comune spiega Emma – perché noi non vogliamo disturbare né fare baccano. Però vogliamo fare capire che abbiamo bisogno di lavorare. Saremo ricevuti in delegazione dal sindaco Ilaria Abagnale. Ma saremo in tanti, perché davanti al Comune porteremo anche le nostre famiglie».
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