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I residenti sgomberati: «Abbiamo sentito un boato, poi le urla di aiuto»

I residenti sgomberati: «Abbiamo sentito un boato, poi le urla di aiuto»

Il boato. Il panico. La fuga veloce dalle case per mettersi in salvo. Il sollievo per il salvataggio delle persone inghiottite dall’asfalto sbriciolatosi, che ha almeno in parte mitigato l’amarezza per lo sgombero dalle case e l’impossibilità di utilizzo dell’acqua per l’intera giornata. Maria è una delle abitanti di via Morghen sgomberate per motivi di sicurezza: «Intorno alle 4.30 abbiamo prima sentito un boato e poi delle urla di aiuto e di disperazione per il crollo. Quando ci siamo affacciati abbiamo visto che dall’altra parte fuoriusciva acqua sporca, a cascata. Anche mia figlia si è svegliata e ha visto quanto stava accadendo. Siamo scappate e abbiamo avvisato gli altri condomini per fare in modo che potessero evitare ogni pericolo per la loro incolumità». La donna rende merito ai soldati dell’Esercito che hanno aiutato i giovani rimasti intrappolati nell’auto inghiottita dalla voragine: «I veri angeli sono loro, non solo estraendo le persone ma avvisando gli altri condomini ancora ignari di quanto accaduto». Testimone di quanto successo è anche l’avvocato penalista Marco Epifania, residente nella zona ma per sua fortuna non costretto a lasciare l’abitazione. «Anche al nostro condominio è stato interrotto il flusso idrico per permettere i lavori» sottolinea per poi ricordare: «Prima il boato alle 4.30, poi le grida. Ci siamo svegliati così. All’inizio pensavo fosse una scossa di terremoto. Ringraziando il cielo quelli che erano all’interno delle auto sono stati tratti in salvo, ma le condizioni del sottosuolo della nostra città non sono ottimali». Roberto è titolare di un negozio di parrucchiere proprio a due passi dalla voragine: il suo mercoledì è trascorso senza la possibilità di portare avanti la sua attività a causa dell’interruzione di tutte le utenze. «Brutto risveglio per noi stamattina – ammette – sperando che i disagi non si prolunghino troppo. La giornata è andata sicuramente persa, la cassa non l’ho neanche aperta». Eva, altra residente di via Morghen rivive i momenti della mattinata concitata: «Il rumore non l’ho udito ma alle 6 del mattino è squillato il telefono. Ho avuto una paura folle perché pensavo fosse successo qualcosa a mio figlio residente fuori città e invece era mia cognata che mi chiedeva del motivo per cui non ci fosse acqua». Sofia mette in guardia per il futuro: «È successa una cosa simile anche in via Solimena, con un palazzo già interessato da cedimenti all’altezza di via Luca Giordano pochi giorni fa. È necessario che la società Abc verifichi lo stato di tutta la rete fognaria, altrimenti ci sarà un’altra voragine da un’altra parte fra 10 giorni».

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