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24 Febbraio 2024 - 09:24
I venti di faida tornano a spirare tra le strade di Scampia. Dopo un lungo periodo di tregua apparente, giovedì notte gli uomini di Malanapoli sono tornati a colpi e l’hanno fatto con un agguato dalle modalità a dir poco eclatanti: nel mirino è infatti finito il 43enne Giancarlo Possente, presunto capopiazza del clan Abbinante, ferito da diversi colpi di pistola alla schiena e alle braccia. Ferito anche l’uomo che si trovava in sua compagnia all’arrivo dei killer, il 32enne Pasquale Parziale, centrato da una pallottola allo stomaco. I due si trovano adesso ricoverati in prognosi riservata, il primo all’Ospedale del Mare, il secondo al Vecchio Pellegrini. Le indagini sul caso sono condotte dai poliziotti della Squadra mobile di Napoli, che sembrano non nutrire alcun dubbio sulla matrice mafiosa del raid. L’imboscata è avvenuta poco dopo le 21 di giovedì in via Monte Rosa, storica roccaforte degli scissionisti che fanno capo al clan Abbinante, gruppo di mala del quale farebbe parte proprio Possente, ritenuto dagli inquirenti il vero obiettivo della sparatoria. Sulla scena del crimine la polizia ha trovato diverse tracce di sangue e bossoli esplosi da un’arma da fuoco. Sotto sequestro è finita anche un’auto, crivellata dai colpi esplosi dal commando di sicari. Le vittime dell’agguato non sono in pericolo di vita, ma le loro condizioni restano al momento piuttosto critiche e gli inquirenti non hanno ancora avuto modo di interrogarli. Le indagini partono dunque in salita: nella zona non sarebbero infatti presenti telecamere di videosorveglianza e di testimoni neanche l’ombra. La Mobile lavora comunque a tutto campo e i primi sospetti si starebbero concentrando sui gruppi criminali con i quali gli Abbinante sono storicamente in rotta di collisione, a partire dagli Amato-Pagano, che da alcuni mesi sarebbero tornati a fare la voce grossa anche a Secondigliano e Scampia. Non si esclude poi del tutto un coinvolgimento della Vanella-Grassi, così come un regolamento di conti tutto interno agli Abbinante, forse scaturito da uno sgarro di Possente. Sia Possente che Parziale sono volti ben noti agli archivi delle forze dell’ordine. Del primo ha tra l’altro parlato di recente il pentito Luigi Rignante, ex uomo di punta del clan Abbinante del rione Monterosa, che in uno degli interrogatori ai quali è stato sottoposto ha fatto il suo nome. Nel corso del colloquio con i pm l’ormai ex ras ha insistito a lungo sul funzionamento della piazza di spaccio della “33”, indicando il tipo di sostanze che vengono smerciate al suo interno e, soprattutto, i nomi dei responsabili dell’attività: «Si vende crack, eroina, erba cocaina, kobret, hashish. Nell’ultimo periodo era Salvatore Mari (lato hashish ed erba), detto “’o tenente”, che si occupava della gestione. Rispetto alla mia piazza, quella del Monterosa, questa è più grande, ha parecchi punti vendita, e richiede più persone, a differenza della mia piazza, che è piccola, un solo rione, e di fatti è gestita, per quanto riguarda l’hashish solo da me. L’erba è gestita da circa un anno da Giancarlo Possente».
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