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27 Febbraio 2024 - 08:41
Il caldo non ha favorito le vendite che già in partenza annunciavano un sostanziale calo dovuto al rincaro del prezzi
NAPOLI. Il caldo “scioglie” i saldi. È quanto sottolinea Fismo, l'associazione delle imprese del settore moda Confesercenti, sulla base di un sondaggio condotto su un panel di imprese associate. «A più di un mese dall'inizio, il bilancio delle vendite di fine stagione è negativo: circa 7 su 10 segnalano risultati in calo rispetto allo scorso anno, con una contrazione media di oltre il 21%». A pesare, un autunno-inverno caratterizzato da temperature eccezionalmente miti, che hanno ridotto la domanda. Ma anche la perdita di appeal sul pubblico dell'istituto dei saldi, il cui impatto è “diluito” dalla mancanza di regole sulle promozioni e il fuori tutto e dal conseguente boom di offerte, soprattutto online. Una distorsione concorrenziale a svantaggio delle imprese minori, che costa ai negozi 3 miliardi di euro di vendite l'anno. «Il flop per i saldi invernali a Napoli, partiti in Campania il 5 gennaio scorso, per i quali, secondo i dati previsionali, si stimava una spesa media procapite in città di appena 210 euro, era annunciato e riapre il dibattito sulla necessità di rivedere una formula di vendita che risulta, da tempo, obsoleta e superata».
A tornare sull’annosa questione è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che, in questi giorni, girando per le strade del Vomero, dove, su un territorio di poco più di due chilometri quadrati, sono presenti circa 1.600 attività commerciali a posto fisso, ha potuto osservare la scarsa presenza di acquirenti all’interno dei negozi. Una peculiarità che accomuna molte strade di Napoli da via Toledo a via Chiaia. Secondo un sommario monitoraggio sulle imprese associate a Federazione Moda Italia-Confcommercio che hanno risposto al questionario sull’andamento dell’avvio dei saldi invernali, le vendite hanno registrato una flessione del 8% con il 55% delle imprese che ha rilevato un calo a fronte di un 24% stabile e 21% in incremento rispetto allo stesso periodo del 2023.
Giulio Felloni, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio ad una condizine di grande lentezza nella vendite aveva detto che «per i consumatori era una grande possibilità di avere articoli di stagione a prezzi estremamente competitivi. Di certo – ha detto ancora Felloni – le continue campagne di sconti “selvaggi” lungo tutto l’anno dovranno essere oggetto di una seria regolamentazione». «Sono sempre più convinto che le Istituzioni dovranno sostenere la presenza dei negozi di moda all’interno delle nostre città e che la via della ripresa potrà passare lungo tre direttrici che abbiamo indicato al Tavolo della Moda – aveva concluso il numero uno dell’associazione -: un’Iva agevolata sui prodotti di moda e in particolare su quelli Made in Italy, un bonus moda per l’acquisto di prodotti ecosostenibili e un canone di locazione commerciale concordato tra locatori e conduttori per ridurre il peso degli affitti».
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