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27 Febbraio 2024 - 08:52
Il collaboratore di giustizia Bruno Avventurato contro gli ex sodali, chiesti 20 anni di reclusione per il capozona Salvatore Andretta
ACERRA. Camorra acerrana alla sbarra: l’ex ras Bruno Avventurato un fiume in piena, conferma le accuse a carico dei suoi ex “compagni”, puntando il dito contro il suo ex alleato Salvatore Andretta. Il pubblico ministero Giuseppe Visone, al termine della sua requisitoria, chiede condanne pesanti per capi e gregari del sodalizio acerrano che per un biennio ha tenuto il controllo delle piazze di spaccio e delle estorsioni sul territorio acerrano. La pena più pesante è stata richiesta per Salvatore Andretta. Per lui il pubblico ministero ha chiesto una condanna a 20 anni di reclusione. Gli imputati Andrea Aloia alias “O cinese” ha rinunciato all’interrogatorio, cosi come ha rinunciato l’altro coimputato Emanuele D’Agostino, meglio noto con il soprannome di “O Tunno”, il quale ha voluto rendere dichiarazioni spontanee, dissociandosi dal clan Avventurato e dalla camorra acerrana.
Un vero e proprio colpo di scena, tenuto conto che “O Tunno” è indagato per l’omicidio di Antonio Di Natale, ovvero del giovane caivanese ucciso qualche anno fa su ordine di Bruno Avventurato, forse su mandato dei Bervicato e per il quale sono indagati: Gennaro Pacilio, Bruno Avventurato e poi Emanuele D’Agostino, che ieri si è pubblicamente dissociato dal suo sodalizio criminale (dagli Avventurato), che oggi risulta essere passato dalla parte dello stato essendo Bruno Avventurato, Giancarlo Avventurato e Gennaro Pacilio, collaboratori di Giustizia. Ora andiamo per ordine nelle richieste di condanne, ma prima di proseguire è necessario fare comunque una precisione, ovvero per tutti gli imputati vale comunque ed in ogni modo la presunzione d’innocenza fino a condanna definitiva passata ingiudicata. Per Andrea Aloia, cognato di Bruno Avventurato, difeso dagli avvocato Antonio Zobel e Chiummariello è stata richiesta una condanna a 12 anni di reclusione.
A suo carico l’accusa di Associazione a delinquere di stampo camorristico e droga. Inoltre Andrea “O Cinese”, subito dopo il suo arresto, dinanzi al pubblico ministero ha ammesso le sue responsabilità per l’omicidio di Pasquale Tortora alias “O Stagnar” ucciso il 20 maggio del 2020, proprio su ordine di Bruno Avventurato per vendicare l’omicidio del fratello Giuseppe. Per gli Andretta ( Salvatore è ritenuto il capo promotore), il pm Visone ha richiesto 20 anni per Salvatore, 16 anni per il figlio Andrea Andretta, 14 anni per Giovanni Andretta. Meglio è andata per i collaboratori: Giancarlo Avventurato, per lui solo 4 anni, Bruno Avventurato 8 anni, Pacilio Gennaro 4 anni e sei mesi.
Per Vincenzo Capone, alias “Enzuccio o Tor” è stata richiesta la condanna a 12 anni, per Antonio garofalo alias “O diretto” 6 anni, per Vincenzo Garofalo alias “O diretto” 14 anni, per Emanuele D’Agostino 14 anni, per Vincenzo Della Valle 14 anni, Domenico De Maria 16 anni, Sara Fortunato alias “A pipistrella”8 anni, Vincenzo Fujano 4 anni, Vincenzo Goglia 16 anni, Giuseppe Picardi 14 anni. Il processo dinanzi al GUP Marco Giordano riprenderà ad Aprile e, probabilmente a metà di maggio le condanne che tutto sommato, rispetto ai capi d’imputazione contestati (associazione a delinquere, estorsioni e droga), non sono particolarmente severe. Nel collegio difensivo, oltre all’avvocato Zobel, gli avvocati Domenico Buonincontro, Rosa Montesarchio, Salvatore Pettirossi, Domenico Paolella, Luigi Montano, Giovanni Bianco, Ciro Bianco, Antonio Abet, Amalia Roberti, Giuseppe Ricciulli, Sabato Graziani, Isidoro Spiezia e Pietro Conte.
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