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28 Febbraio 2024 - 09:16
In via Giusso, nel rione Amicizia a San Carlo all’Arena, c’è un agglomerato familiare dei Bosti. Nulla di strano se non fosse che gli alloggi, gestiti dall’Acer, erano occupati abusivamente e da ieri è partito un countdown che terminerà tra 30 giorni esatti. Allora, se gli appartamenti non saranno stati lasciati ci sarà lo sgombero coatto. In due di essi, unificati con lavori senza autorizzati, abitano la figlia del ras Patrizio Bosti e una cognata. L’inchiesta della Procura vede al momento sedici indagati, identificati grazie ad accertamenti documentali e a una serie di sopralluoghi compiuti dalla polizia municipale. All’operazione di legalità hanno comunque partecipato tutte le forze dell’ordine napoletane con i loro uffici investigativi di punta: i carabinieri del Nucleo investigativo, i poliziotti della Squadra mobile della questura e la Guardia di Finanza. Tra gli indagati figurano Flora Bosti (figlia di Patrizio e Rita Aieta), Assunta e Rosaria Bosti, sorelle del ras dell’omonimo clan alleato a doppio filo con Eduardo Contini “’o romano”, nome storico della malavita organizzata partenopea. Scorrendo l’elenco, compaiono altre due donne, estranee alla criminalità, ma moglie di personaggi imparentati con la famiglia Bosti, come Rosaria Manna (convivente di Salvatore Botta, nipote omonimo dello storico luogotenente dei Contini). La vicenda giudiziaria ha preso piede nell’ambito di un’attività di monitoraggio degli alloggi popolari del Rione Amicizia, che rientrano in quelli di edilizia residenziale di proprietà dell’Agenzia Campana per l’edilizia residenziale (Acer) ed è costituito da 566 appartamenti divisi in 21 isolati dei quali 12 sono oggetto degli interventi di riqualificazione previsti dal Piano nazionale di ripresa resilienza (l’ormai famoso Pnrr), Compiendo gli accertamenti burocratici e contabili, ha destato sospetto e quindi attenzione l’immobile che si trova in via Giusso 17, una traversa di via Filippo Maria Briganti, occupato in gran parte da nuclei familiari riferibili alla famiglia criminale Contini-Bosti, legata alla più vasta organizzazione criminale denominata Alleanza di Secondigliano. Gli accertamenti svolti dai poliziotti della Squadra mobile della questura (sezioni “Omicidi” e Criminalità organizzata), dal Nucleo investigativo del comando Provinciale dei carabinieri di Napoli, dalla Guardia di Finanza di Napoli e dalla Polizia Locale di Napoli-Unità Operativa Tutela Patrimonio, hanno consentito di individuare all’interno dell’isolato 12 ben 17 abitazioni occupate abusivamente. L’attività investigativa interforze, svolta attraverso accertamenti documentali e attività di sopralluogo, ha permesso di raccogliere numerosi elementi, a carico dei 16 indagati, accusati di invasione di terreni ed edifici e ferma restando la presunzione d’innocenza fino all’eventuale condanna definitiva. Il gip ha emesso un decreto di sequestro preventivo, concesso un termine di giorni 30 entro il quale dovranno tassativamente abbandonare gli immobili.
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