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29 Febbraio 2024 - 08:42
NAPOLI. L’allargamento delle zone d’influenza da parte del clan De Micco è l’ultima novità investigativa che riguarda Ponticelli. Una penetrazione, secondo alcuni esperti investigatori, in corso di svolgimento sotto traccia. Tant’è vero che gli ultimi episodi allarmanti avvenuti nel quartiere non presenterebbero la firma dei “Bodo”, bensì sarebbero il frutto avvelenato di tensioni tra pregiudicati all’interno del Rione De Gasperi e nell’area circostante il parco Conocal. Il nuovo scenario, secondo cui i De Micco avrebbero conquistato tre quarti di Ponticelli nonostante la detenzione dei capi storici del clan, vedrebbe al momento un po’ in disparte i De Luca Bossa e i D’Amico “Fraulella”. Tra l’altro proprio nella zona del “Conocal”, attraverso alcune parentele acquisite, i “Bodo” avrebbero conquistato spazi inimmaginabili fino a qualche anno fa. Non a caso, anche se esistono piste alternative, l’omicidio di Vincenzo Costanzo “Ciculill” potrebbe essere stato la conseguenza di cambi di casacca tra le file delle nuove leve della criminalità organizzata. Intanto, fanno progressi le indagini sull’incendio del 6 febbraio scorso di tre autovetture in via Camillo De Meis. Una sola era nel mirino degli autori del raid, compiuto di notte, ma le fiamme si sarebbero propagate anche alle altre macchine. Il movente starebbe in un litigio pregresso tra due giovani esponenti di malavita, con la successiva vendetta caratterizzata dal fuoco. Mentre con il passare dei giorni perderebbe quota l’ipotesi di un collegamento tra l’episodio e la formazione nel rione De Gasperi di un nuovo gruppo di camorra potenzialmente alternativo ai De Micco e ai Casella su un altro fronte. In ogni caso, quella notte sono state quasi distrutte una C3, una Matiz e una Lancia Musa. Dieci giorni dopo, altro allarme a Ponticelli, questa volta in via Maria Callas, all’altezza del civico 117. Sempre di notte uomini ancora sconosciuti, anche se le indagini procedono speditamente, hanno piazzato un ordigno in un tratto di strada ritenuto sotto il controllo dei reduci del clan D’Amico “Fraulella”, danneggiando un’auto in sosta risultata di proprietà di un incensurato. Ma non sembrerebbe lui il destinatario del messaggio camorristico. Cosa c’entrino le due vicende con i nuovi equilibri, o disequilibri all’interno della malavita di Ponticelli è tutto da chiarire e, innanzitutto, da confermare. Nelle due zone analizzate dagli investigatori abitano diversi pregiudicati, ragion per cui gli investigatori non escludono che gli autori del raid possano aver sbagliato macchina a causa dell’oscurità e piazzato la piccola bomba senza un bersaglio preciso ma generico. Purtroppo non ci sono telecamere funzionanti. De Micco a parte, resterebbe intanto confermata l’ipotesi di un asse tra la malavita del “Conocal” e del Rione De Gasperi: o meglio, tra i D’Amico-“Fraulella” e un gruppo di ex Sarno capeggiati da un ras scarcerato un annetto fa. Su un altro fronte, nell’analisi degli investigatori anticamorra, ci sarebbe il clan Casella.
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