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01 Marzo 2024 - 09:54
Chiusa per infiltrazioni la chiesa del Santissimo Rosario e la pala d’altare verrà trasferita
NAPOLI. A rischio di trasferimento la “Madonna dei quindici misteri” ed altri beni abbandonati. Nella Congrega seicentesca del Santissimo Rosario in corso Duca d’Aosta c’è una pala lignea del 500 che da sempre è esposta a beneficio dei fedeli che partecipano alle funzioni religiose promosse dei padri vocazionisti. Di recente, per una probabile infiltrazione dal soffitto della storica cappella, l’incaricato della Curia vescovile di Pozzuoli, ha disposto la chiusura a tempo indeterminato della chiesina provvedendo anche alla sostituzione della serratura onde evitare ingressi non autorizzati. Un’operazione lecita quest’ultima se non comprendesse anche il (finora paventato) trasferimento del quadro su legno che da anni è allocato all’ingresso dello storico edificio. Questa improvvisa chiusura ha sollevato non poche reazioni soprattutto da parte dei tanti fedeli che prendono parte alla Messa tenuta dal decano dei vocazionisti padre Raffaele Castiglione.
Gli stessi pianuresi, temendo che la chiusura si possa protrarre oltre un tempo ragionevole, hanno sottoscritto una petizione per la riapertura della chiesa esprimendo anche la volontà di partecipare economicamente ai lavori per il ripristino del tetto. Altri cittadini hanno, inoltre, denunciato alla Soprintendenza per i beni artistici e storici il rischio del trasporto non autorizzato dell’opera artistica in altro luogo della diocesi. Oltre all’elusione del controllo obbligatorio dell’ente ministeriale, per i pianuresi si tratterebbe di una vera e propria sottrazione al loro patrimonio culturale. Da anni, dichiarano questi cittadini, a Pianura si tenta di valorizzare tutto ciò che ha una significativa caratura culturale e che caratterizza l’appartenenza al territorio.
Qualche anno fa fu proposto, anche dal consiglio municipale, la creazione di una sezione museale nella nascente “Casa comunale della Cultura” dove raccogliere i reperti di valore storico ed artistico che di volta in volta emergevano nei vari ritrovamenti. Non a caso nelle campagne di Pianura l’attività dei tombaroli è stata per anni frenetica cosi come i numerosi scavi operati dal ministero che hanno portato alla luce edifici antichi i cui reperti sono stati allocati fuori quartiere. Oggi la possibilità concreta di vedere un’altra opera preziosa portata via da Pianura è più che mai ingiustificata ed è opportuno rompere la cortina di silenzio che spesso copre questi episodi arbitrari. Gli stessi cittadini, paladini della cultura locale, hanno proposto una serie di luoghi sicuri nel quartiere dove poter allocare quadri, statue e reperti storici per incrementare lo sviluppo culturale locale col coinvolgimento delle scuole.
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