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04 Marzo 2024 - 09:45
NAPOLI. «Avevo abbassato gli slip perché dovevo andare in bagno quando lui è entrato. Improvvisamente me lo sono trovato sopra con i pantaloni giù e mi ha penetrato. Ero sotto choc, ma sono riuscita a mandare un messaggio a una mia amica in Inghilterra in cui le scrivevo di essere stata violentata. Dopo cinque minuti sono uscita per chiedere aiuto e l’ho fotografato con il cellulare mentre era davanti al bancone del bar».
SEGUITA IN BAGNO E VIOLENTATA. Nei passaggi della deposizione di una giovane turista inglese, a Napoli in vacanza l’estate scorsa, c’è l’essenza del dramma vissuto nella notte del 12 luglio in una “spritzeria” dei Decumani. Il gestore del locale l’avrebbe seguita in bagno e l’avrebbe violentata approfittando che la donna era sola in quel momento. Insieme a lei c’era un’amica, in quel momento uscita fuori per fumare una sigaretta. Le indagini partirono immediatamente e dopo un’indagine approfondita ieri il presunto responsabile è stato arrestato su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Napoli.
IL 27ENNE SI DICHIARA INNOCENTE. Si tratta di un 27enne originario dello stesso quartiere e ora si trova ai domiciliari sulla base della denuncia della persona offesa e della corrispondenza tra il Dna riscontrato su un bicchiere di plastica usato dall’indagato e le tracce su indumento della ragazza. Lui si è difeso sostenendo che non c’è stata nessuna violenza e deve essere considerato innocente fino all’eventuale condanna definitiva. La vicenda è stata ricostruita dagli investigatori partendo dalla giornata di vacanza trascorsa a Napoli dalle due amiche inglese. Fermatesi una prima volta nel pomeriggio nel bar dei Decumani, ci sono tornate in serata dopo aver incontrato per caso in strada il gestore, da lo indicato come colui che preparava i drink.
LA SERATA FUORI AL BAR, POI LA VIOLENZA. Si sono sedute all’esterno del locale e hanno cominciato a chiacchierare con altre turiste. Intorno alle 21 una delle due è andata in bagno per un bisogno fisiologico e secondo la ricostruzione della pubblica accusa, da confermare in giudizio, là si sarebbe consumato un rapporto sessuale non consenziente.
GLI ACCERTAMENTI INVESTIGATIVI. L’attività investigativa dei carabinieri del Nucleo operativo della compagnia Napoli Centro, coordinati dalla Procura partenopea, immediatamente sviluppata a seguito della denuncia-querela sporta dalla persona offesa, ha consentito di acquisire, infatti, molteplici elementi a carico dell’autore, gestore di una spritzeria il quale, in orario notturno, dopo aver servito dei drink alla giovane turista, notandola recarsi all’interno del bagno del locale, l’avrebbe seguita e poi costretta a subire un rapporto sessuale. In tal senso, oltre agli elementi raccolti dai militari dell’Arma procedenti - tra cui le chiare dichiarazioni della persona offesa e di alcuni testimoni nonché materiali videofotografici acquisiti nel corso delle indagini a seguito della ricerca di impianti di sorveglianza, hanno deposto anche gli accertamenti sul Dna demandati ai carabinieri del R.I.S. di Roma. Va sottolineato che il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione.
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