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06 Marzo 2024 - 09:08
A poche ore dall’inaugurazione, Michelangelo Pistoletto ha effettuato un sopralluogo in piazza Municipio, per controllare la fine dell'assemblamento della sua opera "Nuova Venere degli stracci", che sarà inaugurata questa mattina. L'artista biellese ha controllato, con una sua assistente, il lavoro di questi giorni cominciato con la costruzione della struttura metallica, poi l'arrivo della statua bianca di Venere che è stata alzata prima dell'allestimento degli abiti usati davanti a lei. L'opera era stata già in piazza Municipio nel luglio del 2023, poi era stata bruciata e l'artista ha quindi deciso di rifarla, donandola al Comune di Napoli. L'inaugurazione avverrà oggi con la presentazione, alle 11, nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo con l'artista e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, al termine della quale il sindaco e l'artista andranno in piazza Municipio per inaugurare l'opera. Attorno alla Venere ci sono ancora le grate di protezione che oggi verranno tolte, l'opera avrà una vigilanza anche notturna, per evitare nuovi attentati. La Venere degli Stracci di Pistoletto, la nuova dopo che la precedente venne incendiata, «non è un'opera d'arte che comporta quattro anni di carcere, ma un'opera seriale». Lo afferma il Garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello, che sollecita la libertà del giovane che le dette fuoco. «La Venere degli Stracci - scrive Ciambriello in una nota - risorge dal le sue ceneri. Oggi sarà inaugurata la nuova installazione dell'opera dell'artista Pistoletto e si spera, questa volta, sia stato utilizzato materiale ignifugo. Tuttavia, il sentimento di giubilo non trova riscontro in molti il cui pensiero è rivolto al giovane Simone Isaia sventurato in carcere, che in quel mese di luglio si è trovato al posto sbagliato al momento sbagliato, probabilmente». Il Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale ricorda come Isaia, «ancora in carcere, spera di gioire a breve per una ritrovata libertà e giustizia. oglio festeggiare il 4 aprile quando ci sarà l'appello per Simone. Voglio festeggiare la sua libertà», dice il Garante, aggiungendo che «la sua prigionia è una sconfitta sociale per tutti noi». Per non tenere in carcere Isaia, infatti, si è mobilitata la società civile, il mondo dell’arte e della cultura. Ma il tribunale di Napoli ha condannato a quattro anni di reclusione e al pagamento di una multa di quattromila euro Simone. Si tratta di un senzatetto 32enne, un uomo il cui passato emotivo e psichico, lo aveva portato a lasciare la famiglia per vivere in strada. Per questo, secondo molte persone, la pena stabilita dal giudice era stata giudicata eccessiva. Lo stesso Pistoletto era intervenuto con un appello in favore di Isaia: «Simone ha bisogno di essere curato, non del carcere», aveva detto Pistoletto. «Le istituzioni si prendano cura di Simone. Il problema della nostra società si rivela con il gesto compiuto contro la mia opera, chi lo ha commesso mostra la malattia sociale con cui conviviamo».
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