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Blitz a Scampia, sette arresti: presi gli eredi dell'ex capoclan

Blitz a Scampia, sette arresti: presi gli eredi dell'ex capoclan

Un gruppetto di narcos emergenti, con a capo Ivan D’Amora, aveva preso in mano le redini del traffico di droga nella zona dei famosi Sette Palazzi a Scampia, negli anni della terza faida di Scampia base d’appoggio del gruppo misto legato agli AbeteAbbinante-Notturno. Altri tempi, la tregua regge e alla grande e gradualmente il quartiere sta riprendendo il volto di prima, sorpassando il rione Traiano nel volume d’affari derivante dallo spaccio. Ma ieri mattina, dopo un anno e mezzo di indagini, un nuovo colpo è stato inferto agli ex “scissionisti” con l’esecuzione di 8 misure cautelare: 5 arresti in carcere, 2 ai domiciliari e un indagato con divieto di dimora. Sono stati i poliziotti dell’antidroga della Squadra mobile della questura (dirigente Andrea Olivadese, vice questore Giuseppe Sasso), autori dell’indagine con il coordinamento della procura antimafia, a stringere i polsi agli indagati, tutti liberi: Ivan D’Amora, 29 anni; Roberto Forino, 47; Antonio De Sio, 33; Carmine D’Amora, 34; Federico Pasquale, 45enne, destinatari di custodia cautelare in carcere. Ai domiciliari sono finiti invece Gennaro Campitelli, 31 anni, e Pasquale Di Guida, 49enne. Mentre ad Antonio De Crescenzo è stato notificato un divieto di dimora nel comune di Napoli. I reati ipotizzati a loro carico, a seconda delle varie posizioni vanno dall’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso solo per Ivan D’Amora, e detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Per tutti va sottolineata la presunzione d’innocenza fino all’eventuale condanna definitiva. Del collegio difensivo fanno parte gli avvocati Danilo De Cecco, Pasquale Daniele Delle Femmine, Carmine Cipriano, Aida Marfella e Marta Esposito. Il provvedimento cautelare compendia gli esiti di un’indagine condotta tra il 2021 e il 2022, con cui è stata documentata l’operatività di un sodalizio criminale che, avendo come riferimento gli Amato-Pagano, gestiva l’intera filiera del traffico e dello spaccio al dettaglio di vari tipi di stupefacente nell’area conosciuta come i “Sette Palazzi”, tra via Tancredi Galimberti e via Antonio Labriola, nel cuore di Scampia. L’organizzazione curava ogni aspetto dell’illecita attività, dall’approvvigionamento dello stupefacente fino alla commercializzazione al dettaglio, che era gestita dai capipiazza organizzando la distribuzione per tipologia e per turni di lavoro. Le indagini hanno consentito di documentare come il complesso di piazze di spaccio fosse in grado di realizzare ingenti illeciti profitti. Il gruppo nel recente passato, fino al suo pentimento, faceva capo all’ormai ex ras Salvatore Roselli, salito alla ribalta della cronaca di recente per l’inchiesta su una presunta estorsione al titolare di un bar di Arzano da parte di esponenti del clan Di Lauro. “Frizione”, com’è soprannominato Roselli, non era coinvolto nella vicenda. Ma ha contribuito all’indagine con alcune dichiarazioni partendo dall’incendio dell’autovettura della ex compagna.

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