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Truffe online per 600mila euro, erano gestite da un detenuto di Poggioreale

Truffe online per 600mila euro, erano gestite da un detenuto di Poggioreale

Gli agenti della Polizia di Stato hanno eseguito un provvedimento emesso dal gip del Tribunale di Perugia con il quale sono state disposte sette misure cautelari in carcere e una misura dell'obbligo di dimora nei confronti di indagati, tutti residenti nella provincia di Napoli, accusati di associazione a delinquere finalizzata al compimento di truffe.

Le indagini sono scattate in seguito ad una denuncia presentata agli inizi dello scorso anno da un cittadino della provincia di Perugia che, dopo avere messo in vendita il proprio orologio di significativo valore, su un noto sito internet e-commerce, è stato contattato da un soggetto che aveva manifestato interesse all'acquisito. Raggiunto l'accordo, l'orologio è stato pagato con un assegno circolare di oltre 8.000 euro, risultato poi falso.

I successivi accertamenti, delegati al Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Polizia Postale e delle Comunicazioni di Perugia, hanno consentito di fare luce su un gruppo criminale composto da uomini e donne - legati tra loro anche da vincoli parentali - ognuno con compiti ben delineati, in grado di acquistare accessori di lusso, generalmente orologi di valore, con assegni circolari falsi.

A capo dell'organizzazione un detenuto, ristretto presso il carcere di Poggioreale, a Napoli, che nonostante lo stato di detenzione riusciva, attraverso l'uso di cellulari dei quali era illecitamente in possesso, a dirigere il gruppo, e a tenere i contatti, non solo con i sodali, ma anche con le vittime. 

Gli investigatori hanno scoperto circa 50 truffe. L'attività criminosa, secondo una stima degli inquirenti, avrebbe fruttato all'organizzazione un profitto illecito - in un arco temporale di pochi mesi - di quasi 600 mila euro.

Alle prime luci dell'alba gli agenti del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Polizia Postale e delle Comunicazioni di Perugia insieme al Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma in collaborazione con il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Campania, il Reparto Prevenzione Crimine Campania e il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria di Roma e Napoli hanno eseguito nove perquisizioni locali e personali anche presso la casa circondariale dove è detenuto il presunto vertice dell'associazione.

Al termine delle operazioni sono state individuati 6 dei 7 destinatari del provvedimento cautelare, mentre uno è allo stato irreperibile. Le perquisizioni hanno consentito di rinvenire due telefoni cellulare in uso al detenuto nonché, presso le abitazioni degli indagati, gioielli, computer e numerosi appunti manoscritti. Quanto sequestrato sarà oggetto di verifica nei prossimi giorni. 

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