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07 Marzo 2024 - 09:15
NAPOLI. Il 12 luglio scorso era stata ridotta in cenere dal rogo appiccato da Simone Isaia, di recente condannato in primo grado a quattro anni di reclusione e 4mila euro di multa. La Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto torna a nuova vita con la nuova installazione a piazza Municipio dove l’opera donata dal maestro piemontese resterà tre mesi, sorvegliata h24, per poi essere collocata nella chiesa di San Pietro ad Aram. Nel frattempo, per decisione dello scultore, i fondi raccolti attraverso la campagna di crowdfunding lanciata dall’associazione Altra Napoli sono stati devoluti all’associazione La Scintilla, che opera per la tutela, l’accompagnamento, la socializzazione e la serena autonomia delle persone affette da disabilità intellettiva e la cooperativa sociale Lazzarelle, impegnata nel recupero, attraverso il reinserimento in qualificati progetti di lavoro, delle donne afflitte dal regime di detenzione che vogliono essere protagoniste attive del loro cambiamento. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, parla di «momento di rinascita, anche simbolica. La Venere degli Stracci dopo questa storia importante che ci fa capire i conflitti che viviamo nella società, ai quali dobbiamo dare risposta. Abbiamo fortemente voluto ricollocare la Venere degli stracci in piazza Municipio per ribadire il fondamentale principio dell’arte pubblica e gratuita come strumento di bellezza ed inclusione. Ringrazio il maestro Pistoletto per la nobile scelta di donare la Venere alla città, l’Altra Napoli per la raccolta fondi destinata al sostegno concreto alle persone più fragili, nonché l’arcivescovo Battaglia per la disponibilità ad ospitare in maniera definitiva l’opera al termine della collocazione in piazza». Pistoletto, dal canto proprio, si dice «molto contento per la rinascita della Venere degli Stracci, un’opera creata per far rinascere la società attraverso la rigenerazione degli stracci che rappresentano il degrado, la massima tensione negativa nella società, mentre Venere ha origine dalla parola venerazione. La bellezza che non finirà mai di esistere deve trasformare gli stracci in qualcosa di nuovo e farli diventare gioia. Ho deciso di donare l’opera perché il danno era stato prodotto alla società, non a me». Il tutto mentre il consigliere del sindaco, e curatore di Napoli Contemporanea, Vincenzo Trione, sottolinea «l’amministrazione comunale sosterrà solo la spesa per la vigilanza mentre l’opera è donata interamente dal maestro. La nuova Venere, tuttavia, è sorretta dal relitto sopravvissuto all’incendio del 12 luglio, che è stato sottoposto ad attenti interventi di ripristino e di restauro». Infine, Antonio Roberto Lucidi, vicepresidente di Altra Italia Ep: «Il maestro Pistoletto ha chiesto espressamente che la raccolta fondi fosse devoluta a progetti di interesse sociale. Sono stati così scelti due enti, la cooperativa Lazzarelle e l’associazione La Scintilla».
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