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Sesso per evitare gli sfratti, in carcere ufficiale giudiziario

Sesso per evitare gli sfratti, in carcere ufficiale giudiziario

È finito in carcere l'Ufficiale giudiziario in servizio al Tribunale di Nocera Inferiore, nel Salernitano, accusato di concussione sessuale aggravata, violenza sessuale aggravata, rivelazione di segreto d'ufficio e corruzione in atti giudiziari. Per S.A., questo il nome dell'uomo indicato in una nota della Procura guidata da Antonio Centore, oggi - «significativamente proprio nel giorno della Festa della Donna» - si sono spalancate le porte del carcere di Vallo della Lucania. La custodia in carcere segue la «declaratoria di inammissibilità del ricorso per Cassazione proposto dall'indagato» contro la decisione del Tribunale del Riesame che, spiegano la nota, «accogliendo il ricorso proposto da questa Procura aveva disposto la custodia in carcere in luogo degli arresti domiciliari».

Le indagini, secondo la prospettiva accusatoria già condivisa dal gip con ordinanza emessa nello scorso mese di settembre, hanno permesso di evidenziare un «un sistemico quadro di mercimonio della funzione pubblica in relazione a procedure di esecuzione forzata e di notificazione». Gli episodi contestati sono tutti avvenuti tra il luglio e il novembre 2022. I reati di concussione e violenza sessuale sono stati commessi nell'ambito di procedimenti di sfratti ai danni di donne «in condizione di gravissimo disagio socioeconomico, ponendo le conduttrici di fronte alla prospettiva di un'immediata esecuzione dello sfratto nel caso di mancata soggezione alle pretese sessuali» del Pubblico ufficiale. Le indagini inerenti il reato di corruzione, invece, sia nel caso di procedimenti civili che penali, vedono un «quadro di aperta e immediata disponibilità di avvocati e privati cittadini nella formulazione o accettazione di proposte corruttive». 

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