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Vomero, appello per le bancarelle di libri

Vomero, appello per le bancarelle di libri

Via Luca Giordano, la richiesta è di procedere con un vincolo di destinazione d’uso per bloccare la trasformazione in “mercato”

NAPOLI. Negli ultimi tempi è stato assestato un altro duro colpo alla storia e ai luoghi della cultura del Vomero. In un quartiere, dove un tempo c'erano tante librerie, tanti luoghi anche d'incontro, come Guida e Loffredo, sono scomparse anche alcune delle bancarelle per i libri poste dinanzi al plesso scolastico Vanvitelli in via Luca Giordano. Sugli scaffali di alcune di esse, dove un tempo erano allineati centinaia di libri, vengono adesso esposti articoli di vario genere, oggetti per la casa e da regalo ma anche cuscini e materassi.

Un allarme e un appello allo stesso tempo lanciato da Gennaro Capodanno, presidente del comitato Valori collinari che ricorda: «Quando furono inaugurate agli inizi degli anni '80, queste bancarelle furono al centro di una notevole contestazione ricorda Capodanno, che all'epoca era consigliere e poi presidente della Circoscrizione del VomeroLa presenza di un commercio a posto fisso, con circa duemila esercizi, ostacolava non poco la possibilità di concedere autorizzazioni per l'ambulantato. E poi venivano collocate in un posto strategico, molto ambito, in una delle due più importanti arterie del quartiere, via Luca Giordano, dinanzi a uno dei più prestigiosi e antichi edifici, sede del plesso scolastico "Vanvitelli"».

Ma anche grazie all'impegno degli allora giovani titolari, i quali, sulla scorta di un apposito progetto, realizzarono delle strutture che ben si armonizzavano con l'ambiente, queste bancarelle dei libri conquistarono tutti. «Dal momento che ricordavano le storiche bancarelle di libri presenti lungo la Senna a Parigi puntualizza Capodanno -, divennero note come “Les boites des bouquinistes”, le bancarelle dei librai, resistendo anche alla recessione che, più di recente, ha investito il settore dell'editoria».

Ma di fronte al protrarsi e all'acuirsi della crisi la situazione è diventata insostenibile. Da qui la svolta, con la scelta di una diversa destinazione d'uso di alcuni di questi manufatti. Invece dei libri sugli scaffali hanno trovato posto l'oggettistica, gli articoli da regalo e da ultimo anche cuscini e materassi. «E potrebbe non essere finita qui prosegue Capodanno . Perché anche gli altri titolari, perdurando la crisi del settore, potrebbero decidere di seguire l'esempio. Di conseguenza ci potremmo ritrovare a breve alla presenza di un vero e proprio mercato».

Per scongiurare una tale evenienza Capodanno chiede al sindaco di Napoli di porre in atto tutte le procedure necessarie per istituire il vincolo permanente di destinazione d'uso nel rispetto delle finalità per le quali furono create, vale a dire per la promozione, l'esposizione e la vendita di prodotti riconducibili esclusivamente alla cultura e alle tradizioni storiche e artistiche di Napoli.

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