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Stadio a Bagnoli, Di Vito: «Rischio sismico? No se si adottano misure di mitigazione»

Stadio a Bagnoli, Di Vito: «Rischio sismico? No se si adottano misure di mitigazione»

NAPOLI. «Credo che in generale tutte le attività, anche nelle aree a rischio, in qualche modo si possano svolgere. L’importante è che nella fase di progettazione si prevedano, oltre a tutti i criteri antisismici, misure che non portino a un incremento del rischio ma, al contrario, a una sua mitigazione». A dirlo è il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Antonio Di Vito (nella foto), che interviene così sulla proposta del nuovo stadio del Calcio Napoli a Bagnoli lanciata dal presidente Aurelio De Laurentiis.

Direttore, quali sono le misure alle quali lei fa riferimento?

«Faccio un esempio: alle Hawaii, dove c’è il rischio tsunami, nell’area che potremmo definire “rossa” ci sono alberghi e altre strutture ricettive dove i pianoterra sono diventati sostanzialmente “aperti” dotati di grandi porte in maniera tale che, in caso di allarme, chi vi risiede salga al piano superiore e l’acqua possa defluire sotto. Questo per dire che occorre prevedere, nel caso della costruzione di un impianto a Bagnoli, anche tutte le vie di accesso e allontanamento in caso sia necessario per eventi naturali o artificiali pericolosi».

Per cui lei, da vulcanologo ed esperto, non sarebbe pregiudizialmente contrario all’idea di uno stadio a Bagnoli?

«No, sarei più preoccupato in caso di costruzione, per esempio, di un complesso residenziale con il conseguente aumento di abitanti nella zona. A differenza, invece, delle strutture ricreative dove l’afflusso delle persone nella zona è limitato a un ristretto arco di tempo. Questo è quello che mi sento di dire, diciamo così, “a freddo”».

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