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14 Marzo 2024 - 09:11
Il capoluogo è 69esimo in Italia per stipendi annui, vincono lavoro nero e precariato. Milano al primo posto
NAPOLI. «Ai fautori del ritorno alla gabbia salariale consiglierei di vedersi attentamente i dati sui contributi e sulle retribuzioni». Lo sfogo è di un lavoratore dipendente. Andrea si occupa di ristorazione e il suo stipendio netto è di circa 1.200 euro al mese. Basso «perchè a Napoli si ricorre spesso al part time, vero o finto che sia. Quello che fa testo è la busta paga». L'Italia è un paese con un divario salariale significativo tra Nord e Sud.
I dati evidenziano come i dipendenti del settore privato al Nord lavorino due mesi in più rispetto ai colleghi del Sud, (effetto part time) che percepiscono una retribuzione giornaliera inferiore del 34%. Al Nord si lavora per 247 giornate lavorative retribuite. Al Sud 211 giornate lavorative. La retribuzione giornaliera lorda al Nord è di circa 100 euro, al Sud scende a 75 euro. Le cause del divario sono molteplici. Per gli analisti del settore innanzitutto c’è il problema del sommerso: «Il lavoro nero è più diffuso nel Sud, con conseguente minore retribuzione e mancata contribuzione previdenziale» . Poi c’è la struttura economica dove il Sud ha una minore presenza di industrie high-tech, attività bancarie, finanziarie e assicurative che sono i settori trainanti attualmente. Altro problema è il precariato, il mercato del lavoro meridionale è caratterizzato da molti precari, intermittenti e stagionali. E qui la parte del leone la fanno le strutture recettive, la ristorazione e gli stabilimenti balneari, oltre ovviamente al settore per eccellenza che è quello agricolo.
A ricerca e innovazione il Sud investe meno limitando le opportunità di lavoro qualificato. Manco a dirlo Milano è la città con la paga media giornaliera più alta (124 euro). Trapani, Cosenza, Vibo Valentia e Ragusa sono le città con la paga media giornaliera più bassa (circa 66 euro). Napoli è intermedia con circa 80 euro giornaliere ma bisogna poi tener presente che i giorni di lavoro sono minori rispetto al Nord e dunque c’è un abbassamento tanto che arriva in 69esima posizione per quanto riguarda le retribuzioni annuali.
Le differenza di retribuzione però si vedono anche nelle mansioni. I dirigenti hanno una retribuzione giornaliera lorda di 500 euro, gli operai passano direttamente a 74 euro. Gli impiegati hanno 97,5 euro e i Quadri 219 euro. Il finanziaio è il settore con una retribuzione maggiore, 170 euro, in quello energetico si scende a 161 euro, l’informazione e la comunicazione leggermente più basso con 126 euro, manifatturiero a 107 euro. I settori aconretribuzioni più basse sono quelli dei servizi e delle agenzie di viaggio (68), la ristorazione (56). Ed ecco spiegato anche perchè Napoli si posiziona al 69esimo posto con 8.444 euro (-1,8% rispetto alla media nazionale) annua e addirittura Benevento tocca quota 5.728 euro. «Il divario salariale tra Nord e Sud Italia è un problema complesso con diverse cause È necessario intervenire su diversi fronti per ridurlo, favorendo lo sviluppo economico del Sud e la creazione di lavoro regolare e qualificato» dicono dalle piccole e medie imprese, ma al momento la politica guarda altrove.
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