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Arrestato il truffatore di Chiaia

Arrestato il truffatore di Chiaia

Raggira un’anziana spacciandosi per carabiniere e si fa consegnare 4mila euro. Preso il 31enne Luigi Laviano, “specialista” vicino agli ambienti criminali della Torretta: caccia al complice

NAPOLI. Riuscì a truffare una 83enne di Chiaia, facendosi consegnare oggetti d’oro per un valore di circa 4mila euro dopo che un complice si era spacciato per carabiniere raccontando alla donna che il figlio rischiava l’arresto se non avesse consegnato quella somma a un avvocato da lui incaricato. L’anziana inizialmente credette alla storia, ma già in sede di denuncia mostrò i primi dubbi descrivendo bene il giovane al quale aveva dato i soldi previo appuntamento in strada. Era il 29 gennaio 2023. Da quel momento partirono le indagini, culminate ieri in un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Luigi Laviano, 31enne napoletano della Torretta già noto alle forze dell’ordine (comunque da ritenere innocente fino all’eventuale condanna definitiva).

La soluzione dell’ennesimo caso di truffa ad anziani, compiuta e non solo tentata come pure spesso accade, è opera dei carabinieri della stazione di Chiaia, coordinati dalla procura ordinaria. A mettere nei guaii l’indagato, che avrà modo nell’eventuale giudizio di difendersi, sono state alcune circostanze. A cominciare dalle immagini della videosorveglianza che hanno ripreso il luogo dell’appuntamento per la consegna del denaro, in corso Vittorio Emanuele, al quale la donna arrivò a bordo della propria Smart mentre i truffatori erano su una Fiat Panda presa a noleggio dalla moglie convivente di Luigi Laviano (la quale, va sottolineato, nulla c’entra nella vicenda).

Nel corso degli accertamenti gli investigatori dell’Arma hanno raccolto, a tamburo battente, altri indizi che il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto sufficienti per l’arresto. Nell’abitazione del 31enne sono state trovate un paio di scarpe Nike simili a quelle che indossa l’uomo ripreso nei filmati e una fotografia, appesa a un muro, in cui Luigi Laviano indossa un cappellino da baseball scuro con il marcio rosso, identico a quello visibili nelle immagini acquisite dagli inquirenti. Inoltre l’83enne, lucida e in ottime condizioni di salute nonostante l’età, pur non essendo in grado di riconoscere l’uomo al quale consegnò i soldi si è riconosciuta come colei che guidava la Smart intercettata dalla Panda con le due persone a bordo.

Come sempre in situazioni del genere, gioca un ruolo decisivo l’amore che gli anziani hanno per figli e nipoti. Di ciò approfittano i truffatori, che hanno metodi standard: il telefono utilizzato per contattare le vittime spesso è intestato a fantomatici cittadini stranieri, inesistenti o tornati in patria ignari di tutto. Le chiamate sono insistenti per non dar modo alla persona da truffare di riflettere con calma o di chiedere se effettivamente il congiunto fosse stato fermato da forze dell’ordine o fosse in difficoltà economiche; i modi sono cortesi e professionali. L’83enne, non avendo a disposizione in casa i 4mila euro richiesti, ha raccolto i gioielli che aveva e li ha portati all’appuntamento: una collana in oro e perle; una in oro massiccio con brillanti; una spilla in oro bianco; due coccinelle in oro e smalto.

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