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18 Marzo 2024 - 08:42
NAPOLI. Voleva sfondare come web designer, e ne aveva le qualità, ma nel frattempo ogni sera andava ad aiutare il padre nella pizzeria di Fuorigrotta di cui quest’ultimo era uno dei soci titolari. Vincenzo Nocerino, il 24enne ucciso dalle esalazioni del monossido di carbonio insieme alla fidanzata Vida Shahvalad, era pieno di voglia di vivere, entusiasmo e passione. Tutti lo conoscevano nel quartiere di Secondigliano e il giorno dopo la tragica scoperta dei cadaveri dei due giovani l’incredulità per una morte assurda ha lasciato il posto alla rabbia. «In una città sicura non ci sarebbe stato bisogno di appartarsi in un luogo chiuso e senz’aria. Ma è anche vero che all’aperto non si può fare l’amore», dice una signora che conosce la famiglia di prima traversa Fossa del lupo. «Un po’ di attenzione in più e sarebbero ancora tra noi, ma si sa che i giovani sono incoscienti».
SI ATTENDE L’ESITO DELL’AUTOPSIA, IN PROGRAMMA ENTRO DOMANI. Sulle cause del decesso di Vincenzo e Vida l’autopsia scriverà la parola fine, ma non si sa ancora se si svolgerà oggi o domani, come sembra più probabile. Per il momento nel fascicolo aperto in Procura non c’è nessuna ipotesi di reato: sui corpi infatti non c’erano segni di ferite da colpi d’arma da fuoco o da taglio. Così come è escluso anche il doppio suicidio: il 24enne e la 20, trovati abbracciati, erano seminudi.
IL DOLORE DEGLI AMICI DI VINCENZO: «NON MERITAVI QUESTA SFORTUNA». Il padre del giovane, che sabato mattina ha fatto la macabra scoperta scendendo nel garage della villetta di famiglia, ha voluto vedere il figlio un’ultima volta prima che la polizia mortuaria lo portasse via con destinazione l’obitorio del secondo policlinico. Sui social ieri fioccavano i commenti degli amici di Vincenzo, tra cui uno in particolare: «Non meritavi una sfortuna simile».
I GENITORI DI VIDA IN ARRIVO DALL’IRAN. Mentre di Vida, a Napoli da sola per studiare, si attendono i genitori in arrivo dall’Iran per completare le tristi procedure burocratiche indispensabili in casi del genere. A Caserta, sua prima residenza in Italia, si era appoggiata presso connazionali prima di trasferirsi a Gianturco in un appartamento diviso con altre studentesse universitarie. I due giovani si erano conosciuti l’anno scorso, poi si erano lasciati per poi riappacificarsi poco tempo fa.
LA CENA E LA FESTA PRIMA DELLA TRAGEDIA. Sabato sono usciti insieme cenando in locale e andando a una festa prima della tragica decisione di voler stare da soli in un posto sicuro. Il garage di famiglia è sembrato l’ideale. Ma proprio là, sono scivolati dal sonno alla morte mentre si abbracciavano seminudi, innamorati uniti nell’eternità ma lasciando due famiglie nella disperazione. Il monossido di carbonio aveva saturato il piccolo ambiente.
LO STORDIMENTO LETALE PROVOCATO DAL MONOSSIDO KILLER. Una morte assurda, incredibile. Il giallo che ha aleggiato per ore sulla macabra scoperta di due cadaveri in un garage di Secondigliano si è scolorito con il passare delle ore. Fino a quando è emerso che la coppia che era stata uccisa dai gas di scarico della Panda in cui avevano cercato l’intimità, lasciata accesa per attivare l’aria calda. Uno stordimento provocato dal monossido di carbonio sarebbe stato loro fatale: nessuno dei due si è accorto in tempo del pericolo.
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